Oliver Oakes, figlio di Billy Oakes (fondatore dell'ex team Eurotek Motorsport, che gareggiava in Formula Renault e F3 britannica) entra nel motorsport correndo nei kart all'età di quattro anni.
Da pilota, l'inglese è stato due volte campione del British Open e nel 2005 ha vinto il Campionato del Mondo Karting, all'età di soli 17 anni. Grazie ai suoi risultati nei kart, l'anno successivo entra nel Red Bull Junior Team.
Dal 2006 passa alle monoposto, esordendo nella Formula BMW del Regno Unito. In quell'anno ottiene anche la nomina al McLaren Autosport BRDC Award, poi vinto da Oliver Turvey.
Nelle stagioni seguenti corre in diverse serie europee, tra cui la Formula 3 Euro Series e la F3 inglese, perdendo il sostegno della Red Bull per poi ritirarsi dalle corse nel 2010, ma soltanto in veste di pilota.
Appeso il casco al chiodo, Oakes inizia a lavorare per Tony Kart, uno dei team di spicco nel karting mondiale. Appena un anno dopo decide di fondare la sua scuderia di kart, la Oakes Racing; che ha avviato le carriere di diversi giovani piloti, tra cui Callum Ilott, Marcus Armstrong, Clément Novalak e l'ex pilota di Formula 1 Nikita Mazepin.
Nel 2015, Oliver Oakes e David Hayle rilanciano l'Hitech Grand Prix, con l'ex pilota britannico nelle vesti di team principal. Un anno dopo, la squadra accoglie come socio Dmitry Mazepin e la compagnia petrolifera russa Uralkali, che ne diventa lo sponsor principale.
Nel 2022, a causa della guerra Russa-Ucraina, il controllo diretto passa proprio ad Oliver Oakes, già team principal e azionista.
Nella giornata di ieri, il classe '88 viene annunciato come nuovo team principal dell'Alpine in Formula 1, accettando una sfida non da poco: riportare la scuderia al vertice, ma è l'uomo giusto per farlo?
Il paragone con Christian Horner sorge spontaneo: entrambi sono britannici, entrambi sono ex piloti, entrambi sono arrivati nella classe regina del motorsport giovanissimi (Oakes a 36 anni, Horner a 32).
Il successo ottenuto dall'attuale "capo" della Red Bull è sotto gli occhi di tutti, ma il profilo scelto dall'Alpine riuscirà a seguirne le orme?
Se c'è una cosa che stiamo capendo giorno dopo giorno in Formula 1, è che per essere un team principal completo non basta occuparsi di gestire i membri della scuderia, bensì bisogna "respirare la pista".
Gli stessi Horner e Wolff di piste ne hanno incontrate molte sulla propria strada, essendo per l'appunto ex piloti. Eppure i loro non sono gli unici nomi a cui possiamo fare riferimento: si pensi, per esempio, ad Andrea Stella e James Vowles.
Entrambi con background ingegneristici, oggi sono rispettivamente alla guida di McLaren e Williams, e stanno plasmando questi team a loro immagine e somiglianza passo dopo passo.
Insomma, in questo momento di grande difficoltà, l'Alpine aveva veramente bisogno di un uomo in grado di comprendere le corse non soltanto dal punto di vista manageriale, bensì anche da quello di chi le ha già vissute in prima persona.
Quell'uomo l'ha trovato, e porta il nome di Oliver Oakes. Sarà davvero capace di riportare la squadra francese al vertice? Soltanto il tempo potrà dircelo, ma i presupposti ci sono tutti.
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