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04/08/2024 17:30:00

Bersagli facili, ma forti quando serve. Hamilton e Leclerc non si accontentano delle briciole


Articolo di Marco Sassara
Hamilton e Leclerc saranno compagni di squadra nel 2025 all’interno del box Ferrari. Nonostante i due siano visti come dei leader all’interno delle rispettive squadre, vengono comunque ancora troppo spesso criticati per i loro risultati.

Hamilton e Leclerc saranno compagni di squadra nel 2025 all’interno del box Ferrari. Nonostante i due siano visti come dei leader all’interno delle rispettive squadre (Lewis ovviamente forte dei sette titoli iridati, mentre Charles per aver guadagnato la fiducia della casa di Maranello, la quale ha deciso di puntare su di lui anziché su Sainz per il futuro), vengono comunque ancora troppo spesso criticati per i loro risultati, soprattutto ogni qual volta che perdono il confronto con i rispettivi compagni di squadra.

La loro unica colpa è quella di essere visti come dei piloti di altissimo livello e se le prestazioni non sono in linea con le aspettative, il pubblico tende per forza di cose a criticarli e ingiustamente a colpevolizzarli.

Hamilton e Leclerc non si accontentano delle briciole

Guardando a questo inizio di stagione, almeno agli occhi di chi scrive, appare chiaro che sia Hamilton che Leclerc, sono due piloti che vanno oltre le prestazioni di un singolo weekend. Loro non si accontentano delle briciole e a differenza dei rispettivi compagni. Quando la squadra è in difficoltà, sono capaci di isolarsi dal mondo che li circonda e concentrarsi sulla risoluzione dei problemi senza guardare al campionato.

Per quanto riguarda la Mercedes, basti pensare a quanta fatica sembrava fare Lewis ad inizio stagione a differenza di Russell, mentre adesso, con una vettura diventata competitiva dopo gli opportuni aggiornamenti ben indirizzati, ha dimostrato una costanza degna del suo nome. Possiamo dire che Russell, d’altro canto, è stato molto sfortunato con il ritiro avuto a Silverstone e la squalifica del Belgio, però il filotto di risultati che Lewis è riuscito a mettere in fila dal GP di Spagna ad oggi (1 quarto posto, due terzi posti e due vittorie), la dice lunga sul suo stato di forma.

Guardando alla situazione in casa Ferrari, il quadro è certamente più complicato, ma allo stesso modo molto chiaro. Sapendo che dovrà lasciare la Scuderia a fine stagione, Carlos è stato sicuramente molto più focalizzato sul cercare di ottenere il massimo da ogni evento nella prima parte di stagione, piuttosto che comprendere le reali problematiche dell’auto. Dopotutto era alla ricerca di un buon sedile per il 2025.

Al contrario Charles ha una visione più da leader rispetto allo spagnolo. Quando non è soddisfatto delle performance della vettura tenta set up molto più estremi e questo spesso non gli permette di sopravanzare il compagno. Le ultime gare (esclusa quella a Spa), trovano conferma anche nelle parole del pilota (leggi qui). Il GP del Belgio sarebbe molto probabilmente stato un altro weekend che Charles avrebbe passato a studiare se non fosse stato per la richiesta fatta dal team principal ad entrambi i suoi alfieri di tirare fuori il coniglio dal cilindro per chiudere al meglio la prima parte di stagione nonostante un pacchetto non competitivo (leggi qui), la prestazione è arrivata. Pole al sabato, sfruttando la penalità di Verstappen e terzo posto la domenica grazie alla squalifica di Russell (Sainz ha chiuso al sesto posto).

Leclerc ha centrato due risultati insperati alla vigilia sul circuito di Spa-Francorchamps. Ha centrato un miracolo tecnico, se consideriamo che la Ferrari sarebbe risultata ancora una volta la quarta forza del weekend se solo Verstappen non fosse scattato dall’11° posizione della griglia di partenza.

Purtroppo, viste le difficoltà in cui naviga il Cavallino, c'è da attendersi che Charles sacrifichi altre gare per cercare di comprendere ancora al meglio la monoposto. Finché la SF-24 non godrà di un pacchetto che permetta ai piloti di spingere con estrema fiducia, per lo meno, sarà così.

Foto: Red Bull Racing

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