In Formula 1, come in tutti gli sport o grandi manifestazioni, c’è una moda, che è quella di generare dibattito. Una pratica comune che però può causare oltre che delle fazioni tra tifosi anche una pericolosa mala informazione che può divampare poi in pensieri complottistici che in alcuni casi non hanno ragione di esistere.
Prendiamo il caso delle ali flessibili. È chiaro che alcuni team, perché si parla tanto di McLaren, ma la squadra britannica non è certo l’unica a far flettere l’ala anteriore, abbiano puntato molto sulla ricerca dei materiali in questo 2024 rispetto alle passate stagioni e ne stanno traendo dei grandi benefici. Nessuno discute del fatto che le ali flessibili producano dei vantaggi tangibili, specie l’ala posteriore della McLaren, ma il discorso è un altro.
Le ali flessibili sono vantaggiose? Sì. Sono irregolari? No! E questo è il succo della questione. Le ali pensate dalla McLaren (fino a prova contraria almeno, come sempre del resto) non sono irregolari. Superano i rigorosissimi test della FIA e per tale ragione devono considerarsi regolari.
La vera domanda da porsi è: se in TV, nei vari podcast e anche tra i vari articoli che si leggono si discute tanto della regolarità delle ali della McLaren, perché nessun team alza la voce? Perché nessuno batte i pugni sul tavolo? Certo qualche frecciatina velenosa davanti alle telecamere ci sta sempre, ma c’è stata una presa di posizione a livello politico da parte di qualche competitor? No.
Non c’è ancora stata e probabilmente neanche ci sarà. La ragione è abbastanza semplice, basta guardare il comportamento delle ali montate sugli altri team. Se ad inizio stagione Ferrari, Mercedes e Red Bull sembravano essere molto stabili in confronto a quella McLaren, adesso, con il passare delle gare, si flettono molto di più. Certo le specifiche papaya flettono più vistosamente rispetto alle altre, ma i competitor stanno sviluppando le rispettive soluzioni e con il tempo, se la FIA darà il suo benestare, raggiungeranno i livelli del team papaya.
Quali benefici avrebbero le squadre nell’alzare la voce con la FIA? Anche l’ala montata sulle loro vetture flette, perché dovrebbero voler veder vietate delle soluzioni simili? Perché dovrebbero bloccare la McLaren? Soprattutto ora che ci hanno speso soldi. Che poi non ci si venga a raccontare che la flessione è ottenuta dai team in modo involontario. Gli ingegneri decidono per caso di mandare in produzione una nuova specifica, costruita con un materiale molto più costoso del precedente, e fortuitamente scoprono un’innovazione tecnica. Non so a voi, ma abbiamo le nostre riserve a riguardo.
La Federazione davanti a sé ha due scelte: 1) Irrigidire ulteriormente i controlli, aumentando i carichi statici e dinamici che utilizza durante le prove; 2) Mantenere i test di regolarità invariati, dando alle squadre il via libera nella ricerca di nuovi materiali.
La Formula 1 è ricerca e sviluppo. Ma quanto è stato bello soffermarsi nel post gara azero ad osservare quanto fletteva l’ala posteriore della McLaren e a cercare di capire quanto vantaggio potesse effettivamente aver dato a Piastri nella battaglia con Leclerc?
È questa la categoria che amiamo. È questo lo sport che ci fa gioire e soffrire, è questa la F1 che ha permesso ad alcune invenzioni di essere testate, sviluppate e poi introdotte sulle auto di serie: il cambio sequenziale, il controllo di trazione, le cinture di sicurezza, i motori ibridi e molte altre tecnologie ancora vengono dalla massima espressione del motorsport.
Basta pensare sempre ai complotti. A volte è pura e semplice ricerca e sviluppo. Soprattutto, se non si smuovono le acque tra i tavoli della politica, perché il regolamento tecnico viene redatto dalla FIA, ma le regole sono decise tramite una votazione a cui partecipano tutte le squadre, non c’è ragione di creare tutto questo trambusto a livello mediatico. Tanto rumore per nulla.
Foto: Red Bull
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