Dopo il GP di Las Vegas, parlare della coppia Ferrari è diventato quasi un tabù. Pronunciare il nome di Sainz seguito da quello di Leclerc, o viceversa, in un posto pubblico equivale a doversi cimentare in discorsi infiniti che poi, stringi stringi, non portano da nessuna parte. Chi ha ragione? Entrambi, se presi da soli hanno le loro ragioni, ma se si analizza bene quanto accaduto in gara emerge un dato inconfutabile: la Ferrari ha perso una marea di punti e questo anche a causa di una mancata gestione dei piloti.
La casa di Maranello ci prova a stabilire delle regole. Nel briefing pre-gara viene stabilito esattamente cosa fare, ma poi qualcuno o contravviene a quanto è stato deciso, oppure semplicemente al muretto non riescono ad imporsi con decisione a seconda delle circostanze di gara. A Las Vegas per esempio, nel corso del primo stint doveva essere Leclerc a cedere il passo a Sainz e Carlos avrebbe invece dovuto cercare di non far perdere troppo tempo a Charles poco prima della seconda sosta (aspetti già discussi ampiamente qui).
Lo spagnolo e il monegasco hanno dei caratteri troppo diversi per poter andare d’accordo a lungo. Leclerc è molto più ligio a quello che consiglia di fare la squadra e quest’anno ne ha dato assolutamente prova. Carlos è completamente l’opposto, cerca sempre di trarre profitto da qualsiasi occasione gli si presenti. Charles è più uomo squadra. Quando il team ha un problema cerca sempre di mettere sotto torchio la vettura numero 16 per cercare di venirne a capo. Non è importante ottenere subito un buon risultato, quel che conta per Leclerc è andare in fondo al problema e cercare di risolverlo.
Aspetti molto simili a Hamilton. Lewis, da qualche anno a questa parte ha imparato a fare lo stesso in Mercedes. Anche se si lamenta, non contravviene mai agli ordini della squadra. Non fa questioni in pista e analizza molto i problemi non lasciando mai nulla al caso.
I due rispettano le regole ed è per questo che la loro convivenza funzionerà. Basterà metttere subito le cose in chiaro. Qualcuno potrebbe avere da ridire. Guardando al confronto Hamilton-Rosberg, si potrebbe affermare che Lewis non è poi così pacifico come vi stiamo raccontando. E avreste ragione. Per quanto Lewis e Charles rispettino la squadra, sanno anche mordere se messi nelle condizioni di farlo e in quei casi lo fanno perché costretti a farlo. Impossibile dimenticare il modo in cui Rosberg ad esempio conquistò la pole position a Monaco nel 2014. Il tedesco causò una bandiera gialla andando lungo nella via di fuga e Hamilton non ebbe modo di effettuare il suo ultimo tentativo.
Servono episodi del genere per far sì che piloti come Lewis e Charles escano dal seminato e inizino a fare di testa loro. Anche Leclerc, per quanto onesto sia, sta perdendo la pazienza con Carlos e a Las Vegas lo ha avvertito “Se questa è la situazione penserò più a me stesso nelle prossime gare”.
Fortunatamente manca poco. Ancora due round iridati e poi sapremo se la Ferrari ci avrà visto lungo affiancando Hamilton a Leclerc o se si sarà portata in casa una bella gatta da pelare.
Foto copertina: X, Formula1, Foto interna: X, Ferrari
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