La Ferrari ha vissuto in Cina il momento più buio ed imbarazzante della sua storia in Formula 1, con la squalifica di entrambe le monoposto dal gran premio.
Quanto successo a Shanghai è assolutamente inaccettabile, a maggior ragione di tutto ciò che è stato fatto durante l'inverno...
Con l'innesto del sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, un incremento della pressione era del tutto pronosticabile e francamente scontato.
Eppure, la Ferrari ha pianificato nei minimi dettagli un programma mediatico volto a catturare l'attenzione ed immergere i Tifosi in un'atmosfera di continua festa, incurante di attendere i risultati della pista.
Un esempio? L'incredibile evento organizzato a Milano dallo sponsor UniCredit, seguito da migliaia di persone dal vivo e proiettato ovunque, tra social e televisione.
Non solo: tanti sono stati i proclami fatti dai due piloti, Hamilton e Leclerc, così come quelli del team principal Frédéric Vasseur. Proclami che rivelavano l'aspettativa minima di lottare per entrambi i titoli mondiali. Proclami che si sono spenti, fortunatamente verrebbe da dire, davanti alle difficoltà incontrate in pista.
Già, la pista. L'unica che conta in Formula 1. Quell'elemento che, pur non parlando, dice più di mille parole, e soprattutto non mente. Fin qui, sappiamo tutti a chi sta dando ragione.
La McLaren ha iniziato il 2025 mostrando di avere la miglior monoposto della griglia per distacco, senza mai rilasciare tante dichiarazioni eclatanti.
L'unica, quella del team principal Andrea Stella (peraltro ex Ferrari), ai Caschi d'Oro Autosprint: "Stiamo lavorando per rendere la Formula 1 noiosa". Una frase pronunciata sull'onda dell'entusiasmo di un titolo costruttori vinto qualche settimana prima appena, proprio contro la Rossa, e poi subito contrastata dall'estrema cautela mostrata sia nei test che ad inizio anno.
Il lavoro del team di Woking ha assolutamente dato i frutti sperati: se la MCL39 continua a performare così, questa stagione sarà sicuramente più noiosa del previsto.
Ecco, seguendo l'esempio dato dalla McLaren, adesso a Maranello bisogna soltanto abbassare la testa, lavorare sodo ed iniziare a comprendere al meglio la nuova SF-25, che finora ha dato non pochi grattacapi agli ingegneri. Il potenziale c'è, ma serve estrarlo al più presto. E urge farlo concentrandosi sui dati, sui riscontri della pista, non sugli eventi e sulle parole.
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