Leclerc poteva davvero vincere il GP di Cina senza il danno all'ala? La risposta dei dati
Charles Leclerc ha dichiarato che la Ferrari ha "perso un'opportunità" in Cina perché "la vittoria era alla portata", non fosse stato per il danno all'ala rimediato dal monegasco al primo giro: analizziamo i dati per capire quanto tempo gli è costato.

24/03/2025 17:35:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Charles Leclerc è stato protagonista di un contatto con il proprio compagno di squadra, Lewis Hamilton, alla seconda curva del Gran Premio di Cina.

Come conseguenza di tale inconveniente, la sua Ferrari numero 16 ha rimediato un vistoso danno all'ala anteriore che, stando a quanto dichiarato dal pilota, è costato alla squadra la possibilità di lottare per una vittoria "alla portata".

Andiamo ad analizzare tutti gli elementi a nostra disposizione, cercando di capire se il primo posto fosse veramente "alla portata" della Rossa.

Le conseguenze (non solo negative) del danno all'ala anteriore

Osservando il grafico riportato in basso, notiamo subito come Leclerc fatichi più di Hamilton nelle curve a causa della mancanza di 30 punti di carico aerodinamico (cerchi gialli in sovraimpessione); ma allo stesso tempo è evidente il vantaggio di avere un'ala flessibile in rettilineo, pari a 14 km/h in più e quasi 3 decimi di guadagno sul tempo del compagno (cerchio verde in sovraimpressione).

Leclerc poteva davvero vincere il GP di Cina senza il danno all''ala? La risposta dei dati

Quindi, nonostante l'ala rotta svantaggiasse Charles nelle curve e nella gestione gomme, lo aiutava in maniera importante in rettilineo. Non solo: perdendo del carico nella parte anteriore della macchina, ha sofferto meno di sovrasterzo, ovvero il grande problema della SF-25 in questo inizio stagione.

Per chiudere il discorso legato al danno, viene da chiedersi: perché gli ingegneri non hanno deciso di cambiarla al pit stop? La risposta è semplice: i dati non indicavano un netto svantaggio, né cronometrico né di alcun altro tipo.

Meglio perderla in pista che fuori...

Successivamente, è impossibile ignorare la doppia squalifica ricevuta dalla Ferrari dovuta, nel caso del monegasco, ad una monoposto sottopeso di 1 kg.

Nonostante tale quantità non rappresenti una grande differenza cronometrica, è pur sempre un vantaggio di prestazione, che dunque contribuisce ad invalidare la tesi del monegasco.

Infine, bisogna considerare che i secondi da recuperare per lottare per la vittoria con la McLaren di Piastri erano più di 20, ovvero quasi 4 decimi al giro: una quantità di tempo nettamente superiore a quella persa dal monegasco in curva per la mancanza di carico.

Insomma, considerando tutti gli elementi elencati in precedenza, verrebbe da dire che le dichiarazioni di Leclerc erano solo frutto di una sensazione post-gara, probabilmente svanita dopo aver rivisto i dati.

Col senno di poi, forse è stato meglio perderla in pista che per una squalifica...

 

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Foto copertina www.ferrari.com

Foto interna www.f1-tempo.com

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