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12/04/2025 09:00:00

Ferrari, niente assist alle polemiche


Articolo di Paolo Marcacci
A volte basta un aggettivo, per esempio "clamoroso", e ti monto la crisi. È la stampa, bellezza. Mettiamoci poi che si parla della Ferrari, quella che quando vince infiamma gli appassionati di tutto il mondo e quando non vince scatena i giornalisti…

A volte basta un aggettivo, per esempio "clamoroso", e ti monto la crisi. È la stampa, bellezza. Mettiamoci poi che si parla della Ferrari, quella che quando vince infiamma gli appassionati di tutto il mondo e quando non vince scatena i giornalisti di tutta Italia, in primis, soprattuto per quanto riguarda le testate più generaliste. 

La SF-25 non performa come ci si aspettava - anche per i soliti proclami dei mesi invernali - questo è un fatto, a seconda del tracciato soffre sia Mercedes che Red Bull a livello di passo gara e prende mezzo secondo da McLaren, inarrivabile per tutti. Bisogna tirare fuori tutto il potenziale della monoposto e non è facile per una questione di equilibri, che partono dall'assetto e coinvolgono il nuovo schema sospensivo anteriore, il grip delle gomme, la loro usura e tutto ciò che sappiamo. Quante volte abbiamo sentito questo ritornello? 

Non c'era, dunque, bisogno di montare un caso attorno alle puntualizzazioni di Charles Leclerc circa il suo sacrosanto diritto a voler procedere in - relativa - autonomia per quanto riguarda il set up della Ferrari numero 16. Invece, apriti cielo: a sfogliare più di un quotidiano sembra che si stia per arrivare quasi ai box separati, tra lui e Hamilton, solo perché il pilota monegasco ha evidenziato un'esigenza che è il frutto della sua conoscenza della macchina dopo lo sviluppo degli anni precedenti.

Mettiamoci pure le lamentele di Hamilton circa l'assetto per lui penalizzante, espresse con la stampa straniera e riportate in Italia in modo meno analitico e più allarmistico, e il gioco è fatto. Forse, invece, aveva sbagliato chi aveva parlato di stili di guida simili e di apporto condiviso allo sviluppo della monoposto da parte dei due, solo per qualche scatto fotografico con tanto di sorrisi smaltati dalla presentazione della monoposto in poi.

Esagerazione nei proclami prima, drammatizzazione ora nel riportare gli umori e gli equilibri interni al team. Un classico, quando la Ferrari arranca. 

Siano intelligenti, ancora di più ora, Vasseur, Hamilton e Leclerc: c'è chi non vede l'ora di raccontare che in Ferrari volano stracci; tengano un profilo analitico sulle problematiche e propositivo circa l'unità d'intenti, pur nelle scelte diversificate. Altrimenti le loro parole avranno un effetto boomerang sul lavoro del team, perché torneranno loro addosso dopo lo stravolgimento al quale alcuni mass media nel frattempo le avranno sottoposte. La Ferrari non ha tempo da perdere.

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Foto copertina www.ferrari.com