In occasione dell'imminente Gran Premio dell'Emilia-Romagna, ripercorriamo una delle tante gare iconiche del circuito di Imola, quella del 1989.
Premessa: i momenti decisivi della famigerata rivalità tra Ayrton Senna e Alain Prost, scoppiata alla fine degli anni '80, sono molteplici; ma quanto successo al Gran Premio di San Marino di quell'anno rappresenta probabilmente il primo episodio di una lunga serie.
I compagni di squadra della McLaren si qualificano in prima fila, con Senna in pole position. Prima della partenza della gara, i due protagonisti del campionato si accordano sul fatto che chiunque avrà il miglior avvio fino alla curva Tosa, ovvero la prima frenata, rimarrà davanti fino alla bandiera a scacchi.
Allo spegnimento dei semafori, Senna parte meglio, e Prost non può far altro che seguirlo il più vicino possibile. Al quarto giro, però, la Ferrari di Gerhard Berger va a sbattere violentemente al Tamburello, a causa di un guasto meccanico.
La vettura prende fuoco, fortunatamente senza drastiche conseguenze per il pilota; ma ovviamente la direzione gara interviene con una bandiera rossa e l'interruzione della corsa.
Questo evento cambia, forse irrimediabilmente, il rapporto tra Ayrton Senna ed Alain Prost. Alla ripartenza, infatti, è il francese ad avere la meglio. "Il professore", supponendo che l'accordo originale sia ancora valido, non si aspetta il controsorpasso di Senna alla Tosa, e ne è furioso.
L'asso brasiliano eredita quindi il comando del GP, mentre Prost cerca di recuperare la posizione a tutti i costi, finendo addirittura in testacoda.
L'errore del compagno è un regalo per Ayrton, che taglia il traguardo per primo e con 40 secondi di vantaggio sul suo diretto rivale per il titolo.
La tensione tra i due continua nel post-gara, con Prost che si rifiuta di andare in conferenza stampa, in segno di protesta nei confronti della squadra.
Insomma, dopo il Gran Premio di San Marino del 1989, in McLaren scoppia una vera e propria guerra civile, che terminerà con il finale controverso di Suzuka. Ma questa è un'altra Storia (di Formula 1).
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