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25/05/2025 07:30:00

Turrini: «Leclerc come Mandrake, con Ferrari relazione impari. Gara? Tutto può succedere...»


News di Alessio Ciancola

From zero to hero. È una espressione assai comune nel mondo anglosassone e, di fatto, anche all'interno del paddock della Formula Uno. Una frase che potrebbe adattarsi molto bene alla situazione che sta vivendo la Ferrari dopo la qualifica del GP di Monaco che, in soli sette giorni, ha visto la Scuderia passare, appunto, dall'essere nel nulla a ricevere tutti gli onori del caso. Solo sette giorni fa la Rossa aveva arpionato un undicesima e dodicesima posizione nella qualifica di Imola, causando sgomento tra piloti e addetti ai lavori, mentre una settimana dopo, malgrado si sia passati da un tracciato vero ad uno assolutamente atipico, poco indicativo tale da fare storia a sè, la Scuderia ha mostrato un netto balzo in avanti, conquistando un secondo (quindi una prima fila) e un quarto posto nel Principato. Un risultato non solo migliore nei secchi numeri, ma che ha mostrato come il team italiano abbia appreso gli errori commessi e fatto dei passi in avanti nelle aree spesso citate a parole.

L'impresa è possibile?

Insomma, dopo numerose critiche, va dato atto alla Rossa di essere stata capace il ribaltare il quandro tecnico della viglia (dove si prevedeva una SF-25 in affanno e lontana dalla SF-24 che tanto bene aveva fatto dodici mesi fa nel toboga monegasco) e dare ad Hamilton e Leclerc una monoposto capace di offrire il feeling necessario per spingere al massimo a Montecarlo e centrare un buon risultato, utile a gettare le basi per provare, chissà, a replicare la vittoria del 2024, ancora oggi indelebile per i tifosi del Cavallino, sfruttando sia le posizioni di partenza che, chissà, il caos dettato dalla doppia sosta da quest'anno obbligatoria. Una domenica, quindi, che appare promettente per la Rossa dopo un forte risultato che, a posteriori, ha persino lasciato un pizzico di amaro in bocca per aver perso di pochi millesimi la pole position con Leclerc.

Parla Turrini

E proprio del valore del monegasco, della sua prestazione (e di quella del sette volte campione del mondo inglese) ha parlato Leo Turrini nel suo blog "Profondo Rosso" che, tra le varie cose, si è mostrato assai fiducioso per la gara di domani, pur restando consapevole di quanto Monaco sia un contesto a sè staante e poco indicativo.

"Mi dispiace per chi non sopporta Carletto, ma ci sono situazioni in cui guida in stile Mandrake. [...] La prima fila a Montecarlo ha il sapore della magia romantica. [...] Monaco è un luogo in cui, se capisci di automobilismo, comprendi il talento, autentico e naturale, di chi sta al volante. Nulla tolgo a Blando Norris, però la McLaren è un’altra cosa, rispetto alla SF25. Siamo tutti un po’ Leclerc perché è l’uomo che cerca di superare il limite della macchina. [...] La relazione tra Charles e il Cavallino, che è stata raramente alla pari, quasi mai la Rossa è stata all’altezza del driver. [...]  La prestazione del vecchio zio Baronetto è stata notevole. [...] Sulla gara [...] magari non succede niente, eppure può capitare di tutto. Anche in salsa Rossa".

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Foto copertina media.ferrari.com