In occasione del Gran Premio di Spagna, ripercorriamo insieme una delle edizioni più celebri ed intense, quella del 1991.
Per la prima volta nella sua storia, la Formula 1 corse sull'allora nuovissimo tracciato del Montmeló, ovvero il Circuito di Barcellona-Catalogna. A conquistare la pole position fu Gerhard Berger, davanti alla Williams di Nigel Mansell ed all'altra McLaren, quella di Ayrton Senna.
Dopo una buona partenza in condizioni di pista leggermente bagnate, il brasiliano salì in seconda posizione, che però non trattenne per molto tempo. Mansell, infatti, riuscì a restituire il sorpasso con una manovra sul rettilineo principale, poi diventata iconica per la quantità di scintille che fuoriuscirono dalle monoposto.
Successivamente, al momento del pit stop per passare a gomme da asciutto, il britannico venne scavalcato nuovamente. Adesso l'ordine della gara recitava: Senna, Berger, Mansell, Schumacher.
Ayrton, dopo aver lasciato il compagno di squadra, andò in testacoda, lasciandosi così superare dalla Williams di Mansell, dalla Benetton di Schumacher e dalla Ferrari di Alain Prost.
Con quell'errore, il campione del mondo in carica lasciò andare qualsiasi possibilità di vincere la corsa, visto l'enorme distacco dal compagno di squadra.
Al giro 20, Mansell conquistò la leadership del gran premio, sopravanzando Gerhard Berger; che appena 13 passaggi dopo fu fermato da un problema elettrico, grazie a cui Prost passò in seconda posizione.
L'italiano Riccardo Patrese riuscì, invece, a rimontare fino alla terza piazza, complice anche un lungo di Schumacher.
Il risultato finale fu quindi il seguente: Mansell, Prost, Patrese, Alesi, Senna, Schumacher. Quel successo fu il 21° della carriera del "leone", nonché una rivincita per quanto accaduto in Spagna nel 1986, quando Senna lo battè per soli 14 millesimi al traguardo. Ma questa è un'altra Storia (di Formula 1).
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