Pensando ai nuovi regolamenti e gettando uno sguardo verso il 2026, ci si ritrova spesso a parlare per lo più del cambiamento che riguarderà i motori e l’aerodinamica attiva. In effetti però ci sarebbe anche un altro aspetto che meriterebbe, da parte nostra, un momento di riflessione. Gli pneumatici Pirelli.
Anche se le gomme sono un elemento tecnico di assoluto rilievo, la cui progettazione e performance non compete direttamente ai team, in quanto lo si riceve come fornitura esterna, hanno comunque un ruolo molto importante all’interno della Formula 1. Gli pneumatici rappresentano il componente di congiunzione tra la vettura e l’asfalto.
Passa da loro la capacità dei team e dei piloti di estrarre il massimo delle performance dalla monoposto. Almeno in quest’epoca. Magari non sarà così nel 2026, oppure lo sarà ancora di più. Nessuno può dirlo a priori.
Il che ci porta alle prime domande che ci siamo posti pensando al prossimo anno. Iniziano a trapelare le prime indiscrezioni riguardo a chi potrebbe avere il miglior motore e chi potrebbe godere del miglior pacchetto aerodinamico. I piloti girano sulle auto 2026 al simulatore e, di conseguenza, si stanno costruendo un’idea in mente della guidabilità e delle performance di cui disporranno la prossima stagione. In tutto questo bel quadro però, qual è la conoscenza dei team riguardo al prodotto Pirelli 2026? Quali sono i dati in loro possesso? E soprattutto qual è il modello che hanno inserito nel simulatore?
Contrariamente a quanto quanlcuno si possa attendere, le squadre non hanno ancora a disposizione un modello preciso. Sembra strano, ma è così. I test riguardanti lo sviluppo dello pneumatico 2026 sono iniziati a settembre 2024 e stanno proseguendo nel corso di questa stagione dopo aver vissuto un periodo di relativo stop durante l’inverno. La struttura dello pneumatico verrà bloccata a settembre e da quel momento si dovranno attendere solamente i dati relativi alla mescola, che verranno forniti, previa omologazione, il 1 dicembre.
Fino ad allora quali sono i dati che i tecnici delle squadre potranno dare in pasto ai loro sofisticati sistemi di simulazione? Per prima cosa, il lavoro non avviene completamente al buio. La Pirelli fornisce loro i dati sulle rig tyres e sulle specifiche aventi struttura simile ad altre già adoperate in passato (o nel corso della stagione corrente).
Comprendiamo bene comunque che, per i tecnici delle squadre dover lavorare in questo modo non permette loro di avere l’esatta fotografia del proprio pacchetto. In più pensare di star facendo un buon lavoro adesso non dà la certezza di avere il controllo della situazione poi all’inizio della stagione 2026. Per controllo intendiamo godere di un livello di correlazione simulatore-pista abbastanza affidabile.
Quello che vi abbiamo raccontato finora ad alcuni di voi risulterà ovvio e ad altri invece anche un po’ sorprendente, ma se pensiamo che i tecnici dei team, di tutti i team, giungeranno quasi al termine della completa progettazione della vettura senza sapere quello che sarà il reale comportamento delle gomme è una considerazione che può lasciare anche quasi esterrefatti.
Ricordiamo però che non è la prima volta che la Pirelli e la Formula 1 istituiscono questo tipo di processo per arrivare alla definizione delle specifiche 2026. Qualcosa di simile è stato affrontato anche nel 2022 con il passaggio dai 13’’ ai 18’’. Quando avvengono dei cambiamenti di tale portata, i team e la Pirelli stessa si trovano ad affrontare delle difficoltà di cui bisogna tenere conto: il numero ridotto delle sessioni in cui poter sviluppare il nuovo prodotto per l’anno venturo a causa di un calendario così fitto di eventi, e soprattutto, quella di doversi affidare a delle mule car in assenza delle effettive vetture che, nel nostro caso, scenderanno in pista per la prima volta, soltanto nel 2026. Pertanto, che si sia riusciti ad iniziare il lavoro di sviluppo a settembre 2024, potrebbe già considerarsi una specie di vittoria.
Arriviamo al sodo rilasciandovi qualche elemento concreto. Andando a ricapitolare dunque, Le informazioni riguardo alla struttura dello pneumatico giungeranno il 1 settembre, quando è previsto il freeze della specifica. Mentre quelli relativi alle mescole (forniti in termini percentuali rispetto al prodotto precedente) verranno invece condivisi dopo il 1 dicembre. Data che rappresenta la deadline per la loro omologazione.
Con la parte significativa dello pneumatico bloccata a settembre, i team avranno circa 5-6 mesi per mettere a punto gli ultimi correttivi sulla vettura e entrare nelle fasi finali dei preparativi per la nuova stagione. Se una squadra si dovesse accorgere di aver commesso un errore a livello progettuale in questo periodo dell’anno (autunno-inverno), giungere ai test con un importante gap da recuperare sugli avversari, sarebbe quasi inevitabile.
Foto copertina e interne: Pirelli
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