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Quella fase ha rappresentato un momento delicato della sua stagione. Si sono affermate cose. Falsità, secondo Lawson, che lui stesso ha cercato di allontanare dalla sua persona affermando: “Ci sono delle cose da chiarire. Si è molto speculato sulla mia autostima, ma non è cambiato nulla per me dopo la decisione della Red Bull e dalla trasferta in Giappone. Sono circolate delle affermazioni completamente false”. Probabilmente in questo caso la colpa è stata anche e soprattutto mediatica, ma poi Liam si concentra su degli aspetti molto precisi.
“Due gare, tra l’altro su piste dove non avevo mai corso, non credo siano sufficienti per potermi mettere nelle condizioni di avere fiducia nell’auto. Forse, se fossi stato almeno 6 mesi e avessi continuato ad esibirmi a quel livello, allora potrei anche risentirmi e forse anche la fiducia verrebbe meno", ha proseguito scagliando una freccia, oltre che contro i vertici del team, anche sui risultati carenti di Tsunoda. "In quella fase stavo solo cercando di apprendere il più possibile. Il mio approccio era lo stesso di quando sono arrivato in F1”.

“Credevo che la cosa più importante sarebbe stata quella di fare tutto con calma. Che ci sarebbe voluto tempo. Non ho potuto fare dei test adeguati. Poi in inverno abbiamo avuto delle sessioni pre-stagione problematiche. Anche a Melbourne non è filato tutto liscio. Avevo bisogno di tempo e non me l’hanno dato”, ha chiosato all’indirizzo della dirigenza Red Bull.
Da cinque GP a questa parte qualcosa è cambiato. Sono arrivati i primi punti e ora, grazie all’ottavo posto ottenuto a Monaco e il sesto conquistato in Austria, Lawson si trova davanti a Tsunoda con un bottino costituito da 12 punti contro i 10 di Yuki.
Le sensazioni alla guida sono ottime e questo gli sta permettendo almeno, senza pensare troppo a quello che è accaduto in Red Bull, di affrontare la seconda parte di stagione con ottimismo: “Negli ultimi GP la macchina è stata veloce, e probabilmente sono arrivato ad esibirmi ad un livello a cui prima non ero mai arrivato. Ho conquistato diversi punti. L’Austria è stata fantastica, ma non è abbastanza. Dobbiamo cercare di replicare questo tipo di risultati il più possibile. La cosa più difficile è essere costanti”.
"Non c’è stata nessuna svolta, solo un graduale miglioramento. Siamo andati su molte piste... A Monaco abbiamo fatto bene sin dalle libere, così anche a Barcellona. In Canada siamo andati molto forte. Poi si arriva alle qualifiche e piccoli dettagli fanno la differenza. Non è abbastanza, perché i risultati non sono arrivati con sufficiente costanza, ma la velocità in sé è piuttosto buona. In Austria ho semplicemente raccolto dei bei punti, e probabilmente abbiamo dimostrato di poter fare ciò che stavamo preparando da un po’. Dobbiamo farlo accadere più spesso”, ha concluso Lawson secondo quanto si legge su 'F1.com'.
Foto: Red Bull Racing
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