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05/08/2025 20:30:00

Mercedes, la forza di sbagliare


Articolo di Marco Sassara
La Mercedes ha una virtù che le conferisce una forza che nessun altro team ha all'interno della Formula 1. Riuscire a guidare una squadra con questi valori ti rende imbattibile, forse soprattutto, quando non si ha la possibilità di dimostrarlo in pista.

La Mercedes ritrova una parvenza di competitività in Ungheria, ma è ancora lontana dalle prestazioni a cui eravamo stati abituati nella prima parte dell’anno. Il GP del Canada, in cui Russell ha ottenuto la vittoria e Antonelli il terzo posto, sembra un lontano ricordo. George è rimasto sempre più o meno costante, ma il compagno Kimi, se non consideriamo per un attimo il terzo posto di Montreal, ha ottenuto solamente un punto dal GP di Miami (in cui è giunto sesto).

Difficile risalire all’origine del problema. La casa di Stoccarda, dal GP di Imola a questa parte ha introdotto costantemente delle novità all’auto. Rari gli eventi privi di upgrade da allora (Monaco, Gran Bretagna e Ungheria). Tuttavia, in una recente dichiarazione riportata da ‘Formula1.com’, sembra che la Mercedes sia riuscita a risalire al problema attribuendolo all’assale posteriore: “Le novità? Finiranno in un bidoneha affermato il team principal Toto Wolff.

Ci vuole forza per ammettere lo sbaglio e altrettanta per rialzarsi. La casa di Stoccarda, per ritrovare competitività ha abbandonato le novità per recuperare il pacchetto adottato ben prima di maggio. Ci vuole coraggio per ritornare sui propri passi, però non è questa la forza di cui vogliamo parlarvi oggi.

Mercedes inattaccabile, merito della sua grande forza

La vera forza del team Mercedes è quella di prendersi le responsabilità facendolo in un modo in cui poi risulta completamente inattaccabile da parte della stampa. Nel corso dello scorso weekend si è parlato molto della decisione presa da Wolff e dalla sua equipe. La si è anche paragonata al Cavallino Rampante. La domanda che si poneva ‘Sky Sport Italia’ è stata: “Che cosa avrebbero detto i giornali se questo errore lo avesse commesso la Ferrari?”

Probabilmente sarebbe stata la tematica dei prossimi mesi. Però possiamo analizzare le ragioni per cui, nel caso della compagine tedesca, si è parlato soltanto di una scelta audace senza che la si criticasse. La ragione crediamo sia abbastanza semplice e ovvia: Wolff ha sempre dichiarato con estrema semplicità ciò che stava girando come un orologio e ha sempre analizzato i problemi che invece avrebbero richiesto tempo per essere risolti.

Non ha mai fissato scadenze, solo obiettivi a lungo termine, conditi da tanto duro lavoro. Anche se nell’era regolamentare 2022-2025 la sua squadra non è mai stata, in nessuna circostanza, il punto di riferimento assoluto della F1, Wolff è stato sempre onesto. E quando si porta il cuore davanti alle telecamere, diventa poi difficile criticare ogni qualsiasi aspetto. Se poi aggiungiamo che parliamo di una squadra che ha ottenuto 8 titoli costruttori e 7 titoli piloti negli ultimi 12 anni, capiamo anche come si possa essere magnanimi nei loro confronti in alcune situazioni.

La loro forza però, ribadiamo, è la sincerità. Virtù che le conferisce anche, di rimando, la forza e il coraggio di sbagliare e ammettere i propri errori. Riuscire a guidare una squadra con questi valori ti rende imbattibile, forse soprattutto, quando non si ha la possibilità di dimostrarlo in pista.

Foto: Mercedes

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