La Mercedes ha compiuto un deciso passo avanti nel weekend del Gran Premio d'Ungheria, tornando competitiva dopo alcune gare difficili. A confermarlo è stato Toto Wolff, team principal della scuderia di Brackley, che ha ammesso come il ritorno a un pacchetto tecnico precedente (in particolare a una vecchia specifica delle sospensioni) sia stato decisivo per ritrovare prestazione e fiducia. All’Hungaroring, George Russell ha conquistato il suo sesto podio stagionale, mentre Kimi Antonelli è tornato a conquistare punti tagliando il traguardo in decima posizione.
Il risultato ottenuto in Ungheria rappresenta un'importante inversione di tendenza per la Mercedes, reduce da settimane segnate da prestazioni altalenanti e da una generale mancanza di ritmo. La svolta è arrivata grazie a una scelta coraggiosa: abbandonare gli sviluppi introdotti a maggio per tornare a una configurazione tecnica precedente, più stabile e decisamente più efficace in pista.
A spiegare la scelta tecnica è stato Toto Wolff, che ha ricostruito il ragionamento che ha portato Mercedes a fare un passo indietro per ritrovare competitività: "Penso che abbiamo cercato di risolvere un problema con un aggiornamento di Imola, con un aggiornamento meccanico. Questo potrebbe non aver risolto un problema, ma ha creato qualcosa, ha permesso a qualcos'altro di insinuarsi nella vettura e questa è stata un'instabilità che ha sostanzialmente tolto tutta la fiducia ai piloti e ci sono volute alcune gare per capirlo".
Wolff ha poi ammesso che la vittoria a Montreal potrebbe aver parzialmente mascherato i problemi reali: "Ovviamente, anche se un po' fuorviati dalla vittoria di Montreal, pensiamo che forse non sia poi così male e siamo giunti alla conclusione che è necessario che tutto vada bene, e così è stato, e la macchina è tornata in ottima forma".
Il team principal non ha usato mezzi termini parlando del pacchetto che ha creato più problemi che benefici: "Il nuovo assale posteriore? Finirà da qualche parte in un bidone. Non era l’ideale. Gli aggiornamenti servono a migliorare le prestazioni e vengono effettuate numerose simulazioni e analisi sui vari componenti dell'auto".
Infine, Wolff ha sottolineato anche quanto sia difficile ottenere una perfetta corrispondenza tra dati digitali e comportamento reale della vettura: "E poi si sbagliano di grosso e bisogna tornare al mondo analogico, metterlo in macchina e vedere cosa fa. E se non fa quello che dovrebbe fare, è un caso complicato per tutti in Formula 1. Come si fa a portare la correlazione tra ciò che il mondo digitale ci dice e il mondo reale? Questa è stata una caratteristica, e questo è l'ultimo esempio di come ci ha fatto inciampare tutti".
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Fonte www.formula1.com