La McLaren toglie a Piastri la libertà di espressione. Giusta scelta per il mondiale?
Compreso il punto di vista della McLaren e il disappunto di Piastri nel post gara emerge una domanda: è giusto comportarsi così?

04/08/2025 19:10:00 Tempo di lettura: 5 minuti

La McLaren ha conquistato in Ungheria la sua settima doppietta stagionale, la quarta consecutiva. I numeri parlano chiaro. Non c’è un’altra squadra al livello del team di Woking quest’anno. Il campionato costruttori è praticamente nelle sue mani. L’unico nodo rimasto da sciogliere riguarda essenzialmente la lotta per il mondiale piloti. Chi vincerà il titolo tra Oscar Piastri e Lando Norris?

Ieri, nel corso del GP d’Ungheria il confronto tra i due è durato giusto una manciata di giri nel finale. L’australiano ha avuto giusto il tempo di sferrare due attacchi per poi ritrarre subito dietro gli artigli quando ha capito che non sarebbe riuscito in alcun modo a superare Lando, a meno che non fosse arrivato un errore da parte sua.

La McLaren si oppone all'idea di Piastri

Un vero peccato perché, le cose sarebbero potute andare molto diversamente se solo la McLaren avesse assecondato le richieste del leader del mondiale, Oscar Piastri. Nel corso del secondo stint, quando era ormai chiaro che Norris (nonostante la quarta posizione) era diventato il favorito per la vittoria del GP avendo scelto di puntare su una sola sosta, l’australiano ha chiesto al team di essere messo sulla stessa strategia così da provare a difendere la miglior posizione conquistata in pista.

GP Ungheria 2025, McLaren

La richiesta di Oscar arriva attorno al 38° giro. Dal muretto sono titubanti. Leclerc fino a quel momento in testa alla gara, rientra ai box nel corso della 41° tornata. Piastri si ritrova davanti al gruppo e insiste sul voler fare una sosta, ma al 46° giro lo richiamano obbligandolo ad andare su due soste e togliendogli di fatto la libertà di esprimersi come più avrebbe voluto. Poco prima del pit il leader del mondiale era in testa alla gara con 8’’ di margine sul compagno che gli stava recuperando circa 1,5” al giro (di media) forte delle Hard più fresche. Oscar avrebbe dovuto concludere la gara percorrendo 52 passaggi sulle bianche C3 (osservando i dati Antonelli ha concluso con un solo stop percorrendo 48 giri sulle Hard, mentre Ocon 55).

La strada era percorribile. Avrebbe vinto? Norris lo avrebbe superato facilmente? La McLaren avrebbe messo a rischio la doppietta? In questa sede non ci interessa nulla di tutto ciò.

La questione è che la squadra papaya ha impedito a Piastri di perseguire una sua idea di gara, obbligandolo a fare qualcosa che non voleva. In ottica di un campionato in cui il team non è sicuro di vincere il titolo costruttori sarebbe stata una decisione più che appropriata. Sarebbe stata la cosa più giusta da fare, ma la McLaren ha una tranquillità disarmante da quel punto di vista.

GP Umgheria 2025, McLaren

Comprendiamo la McLaren e capiamo il disappunto di Piastri, ma è giusto comportarsi così?

A questo punto ci si chiede: fino a che punto potrebbero arrivare le papaya rules? Va bene il non combattere, va bene ragionare ancora in ottica squadra finché non si ha la sicurezza matematica che sarà almeno uno dei due piloti a vincere il campionato, forse però, impedire ai piloti di esprimere il proprio pensiero di gara potrebbe essere un po' troppo.

Norris e Piastri si stanno giocando il titolo e se praticamente gli viene negata anche la possibilità di confrontarsi sulla base delle idee che gli vengono in mente per cercare di prevalere sull’avversario, allora da cosa sarà deciso il campione del mondo 2025?

Difficile scegliere da che parte stare, perché anche la McLaren ha le sue ragioni. Ha voluto conquistare una doppietta certa e ha adottato lo stesso principio che adotta sempre dall’inizio dell’anno. Norris ha potuto fare la strategia ad una sosta a causa del suo ‘’sfortunato’’ inizio di gara, mentre Oscar è dovuto andare su due perché si è ritrovato nella lotta sin dal primo giro e quindi ha consumato più le gomme.

Soppesando le due cose possiamo comprendere sia le ragioni del team che il disappunto di Piastri, ma la domanda resta sempre: è giusto comportarsi così?


Foto: McLaren

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