Moto GP e F1. Un confronto eterno. Due sport motoristici che per forza di cose, essendo le categorie regine FIM e FIA, vengono spesso messe a paragone, anche se non dovrebbe essere fatto. Le moto sono piccole, agili e per forza di cose dovrebbero (almeno) offrire più spettacolo rispetto alle monoposto. Eppure ultimamente non è più così.
Le moto, da qualche anno a questa parte, hanno iniziato ad introdurre tantissimi aiuti alla guida (come traction control, ABS e via dicendo), dispositivi elettronici che la Formula 1 ha studiato in passato, ma poi ha deciso di abbandonare perché arrivata alla conclusione che avrebbero ucciso la competizione.
Il due volte campione del mondo Moto GP (in Ducati nel 2017 e Honda nel 2011), Casey Stoner è apparso a dir poco esterrefatto da quello che i piloti riescono a fare al volante dei moderni prototipi a due ruote: “Da quello che mi hanno riferito, puoi andare liberamente sull’acceleratore e non accade nulla. Le moto odierne hanno quasi 300 CV. I migliori piloti messi alla guida delle moto più semplici del mondo. Secondo me fa perdere interesse. Lottavo contro questo sistema nel 2012, non mi piaceva il controllo che mi avevano tolto”.
Il guaio, a sentire l’australiano è che non c’è una giusta ragione per avere tutti questi aiuti: “Dov’è il motivo? Non la sicurezza, di certo. La Moto GP non è diventata più sicura negli ultimi anni. Se non ricordo male, l’anno scorso o quello prima, metà della griglia è dovuta stare un periodo fuori dalle corse per infortunio. Non è più sicura", riferisce a 'The Race'.
“Credo che lo sport sia più sicuro senza tanti dispositivi di aiuto a contorno”, ha proseguito l’australiano. “Uno rischia di più, cade si fa un po’ male e va bene così. Credo che diversamente, se ti senti fin troppo al sicuro, ti fidi e il rischio è quello di farsi male veramente tanto”.
“Ormai i piloti fanno la differenza solo in staccata, solo lì superano realmente il limite”, riferisce rammaricato il due volte campione del mondo mettendo infine a paragone la Moto GP con la Formula 1. “Stiamo trasformando gli ingegneri in campioni e non i piloti. Stiamo entrando in un’era in cui si ripeteranno tutti gli errori commessi dalla F1. Stiamo solo seguendo, in tutte le direzioni, ogni problema che la F1 ha impiegato anni a risolvere". La nostra amata categoria a quattro ruote scoperte ha scoperto il controllo di trazione nel 1987, lo ha vietato, non a caso nel 1994 (morte di Ayrton Senna), permesso nuovamente nel 2001 e ulteriormente vietato nel 2004. Proprio per gli stessi motivi elencati da Stoner.
"Secondo me in F1 hanno fatto un ottimo lavoro nel saper dare ai piloti la possibilità di sfidarsi e avere un campionato incredibile. Al giorno d'oggi, hanno saputo ricreare uno spettacolo che non dovrebbe essere messo a confronto con la Moto GP. Eppure… Quelle auto nonostante siano grandi e larghe, ora si riescono a vedere anche delle battaglie in gara, cosa che con le moto è andata un po’ a perdersi se guardiamo agli ultimi anni”, ha concluso nell'intervista rilasciata a 'The Race'.
Foto: Red Bull Racing
Leggi anche: McLaren sulle accuse Red Bull: «Si trascurano i principi fondamentali della F1»
Leggi anche: Steiner vede ombre nel futuro di Hamilton, l’addio potrebbe essere vicino
Leggi anche: La F1 ha perso tanti circuiti nel corso degli anni, Ecclestone ne rimpiange due
Leggi anche: Ecclestone rivela con orgoglio: «Ho contribuito all’ingresso di Bortoleto in F1»