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23/10/2025 15:00:00

Prima Norris, poi Piastri: come la pressione sta ribaltando un Mondiale già scritto


Articolo di Fabrizio Parascandolo
La stagione 2025 di Formula 1 ha visto Lando Norris ed Oscar Piastri disporre di una monoposto a tratti dominante per la prima volta nella loro carriera. E la pressione di poter vincere il primo titolo mondiale ha colpito entrambi...

Per la prima volta dopo più di un decennio, la McLaren ha iniziato la stagione di Formula 1 con l'etichetta più scomoda che esista: quella della "favorita" per la conquista di entrambi i titoli mondiali.

Norris e Piastri hanno avuto a disposizione, quantomeno fin qui, una monoposto a tratti dominante e senza dubbio abbastanza competitiva per realizzare il loro sogno di diventare campioni. Entrambi, però, hanno subito duramente il contraccolpo della pressione, seppur in momenti diversi dell'anno.

La pressione gioca brutti scherzi

Premessa: nessuno dei due piloti McLaren è stato perfetto per molteplici weekend di fila. Ciononostante, è evidente che ci siano stati periodi di forma dell'uno e di maggiore difficoltà dell'altro, o viceversa.

Ad esempio, nella prima gara del 2025, in Australia, Norris e Piastri hanno di fatto commesso lo stesso errore. Con l'arrivo della pioggia, hanno avuto un sovrasterzo in uscita della curva 14 del circuito dell'Albert Park. In quel caso, Oscar è stato più sfortunato, ritrovandosi bloccato nell'erba per un minuto circa, mentre il compagno ha mantenuto la testa della corsa e proseguito senza ulteriori intoppi.

Il bilancio del fine settimana di Melbourne era netto: 25 punti per Lando, solamente 2 per Piastri. Una grande delusione per tutti gli australiani seduti sulle tribune.

La rivincita, però, non si è fatta attendere troppo: Norris ha completamente floppato nella qualifica Sprint - ed alla partenza della gara di 100 km - in Cina. Oscar, complici un secondo posto al sabato ed una vittoria alla domenica, ha subito recuperato punti.

Da quel momento in poi, era palese che Norris stesse faticando maggiormente rispetto al compagno di squadra nel gestire la pressione. Ciò era probabilmente dovuto all'etichetta da "favorito" che aveva ricevuto da diversi media nel corso dell'inverno.

Da Lando...

Tra Bahrain ed Arabia Saudita, Lando ha lasciato fin troppi punti per strada: tanti errori nella gara di Sakhir, a muro nelle qualifiche di Gedda.

Qualche appuntamento più tardi, in Canada, un altro errore da principiante: Lando ha tamponato Piastri sul rettilineo in un tentativo di sorpasso, finisce contro il muro ed è stato costretto al ritiro. Oscar ha ringraziato ed allungato il suo vantaggio in vetta.

Il resto dell'estate, però, è stato caratterizzato da prestazioni di alto livello da parte di entrambi. Sbavature non sono mancate, ma 5 doppiette McLaren consecutive si sono verificate lo stesso. E non di certo per caso.

Al ritorno dalla pausa estiva, in quel di Zandvoort, un problema al motore ha fermato Norris, e Piastri è passato a +34 in classifica generale. Ma il titolo era tutt'altro che in cassaforte.

...A Piastri

Conseguentemente, l'etichetta di "favorito" è passata di diritto a lui, così come il peso della pressione. Puntualmente, sono arrivate le difficoltà anche per l'australiano: a muro sia nelle qualifiche che in gara - dopo una clamorosa falsa partenza - a Baku.

Nei round di Singapore ed Austin, invece, ad Oscar è semplicemente mancata la velocità e la costanza che aveva mostrato nei primi due terzi di stagione.

In più, un incidente che ha visto coinvolte entrambe le monoposto arancioni nella Sprint degli Stati Uniti ha permesso a Verstappen di riportarsi a -40 dalla vetta della classifica, grazie ad un'ottima crescita della Red Bull.

Un distacco che sarebbe stato senza dubbio più ampio se la coppia McLaren non fosse inciampata così tante volte, lasciando fin troppi punti per strada. Punti che, con il senno di poi, potrebbero rivelarsi fondamentali.

A prescindere dall'esito finale di questo campionato, una cosa è certa: Norris e Piastri non sono al livello di Verstappen. Né in velocità pura, né nella capacità di gestire la pressione, di apparire praticamente imbattibili.

Il parallelismo sorge spontaneo: se Super Max avesse avuto tra le mani la MCL39, probabilmente avremmo assistito ad un 2023 bis. Per la cronaca, quell'anno non ha bisogno di tanti commenti: l'olandese vinse 19 gare su 22.

 

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