Adesso è ufficiale: Colton Herta guiderà per l'Hitech GP in Formula 2 nel 2026. Il classe 2000 americano, che sarà anche terzo pilota per il nuovissimo team Cadillac in F1, punta ad ottenere la superlicenza e sogna la classe regina in futuro.
Qualora dovesse riuscire ad arrivarci, la sua storia diventerebbe davvero unica, dato il suo percorso è tutt'altro che tradizionale al giorno d'oggi.
Nel XXI secolo, un aspirante pilota di Formula 1 che nasce al di fuori del continente europeo si ritrova costretto a fare grandi sacrifici per rincorrere il proprio sogno.
Correre in Europa sin dall'età adolescenziale rappresenta un vantaggio irrinunciabile per completare l'iter (kart, monoposto e categorie propedeutiche) e sbarcare in F1.
Lo sanno bene Franco Colapinto e Gabriel Bortoleto, che hanno raccontato le proprie scelte di vita ed i correlati sforzi al podcast Beyond The Grid. Lo sanno bene Oscar Piastri e Guanyu Zhou, che si sono trasferiti in Gran Bretagna da giovanissimi, rispettivamente da Australia e Cina.
Colton Herta, invece, non ha fatto nulla di tutto ciò. Ha continuato a correre in America fino all'età di 25 anni, ottenendo 9 vittorie e 20 podi in 8 stagioni di Indycar.
La sua carriera, per certi versi, ricorda quella di Jacques Villeneuve e Juan Pablo Montoya. Due piloti che sono arrivati in Formula 1, rispettivamente negli anni '90 e 2000, dopo essere cresciuti - e diventati campioni affermati - negli Stati Uniti.
In passato, completare quel tipo di "trasferimento" sportivo era senza dubbio più fattibile che oggi. Herta, però, è determinato a sfatare questo mito: vuole correre in Formula 1 con Cadillac nel 2027. Perché, in fondo, non è mai troppo tardi per realizzare un proprio sogno.
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