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14/11/2025 07:30:00

Ferrari, Turrini: «Se Elkann pensa che i piloti sono un problema cambi consiglieri»


News di Alessio Ciancola

Le recenti parole, arrivate a margine del GP del Brasile, del presidente della Ferrari John Elkann hanno fatto molto discutere. Il numero uno del Cavallino, nel suo intervento dinanzi ai media, ha elogiato il lavoro dei meccanici del team per gli ottimi pit stop svolti e dei tecnici che (secondo lui…) hanno svolto un bel lavoro con lo sviluppo della SF-25. A non funzionare, quindi, sarebbe “il resto”: i piloti, secondo l’erede di casa Agnelli, sarebbero uno dei principali fattori della poca competitività della Rossa, dovendo parlare meno e pensare solo a guidare.

Dichiarazioni dal grande eco mediatico, condivisibili in piccolissima parte e semmai riferibili solo a Lewis Hamilton che, dopo aver realmente speso parole poco diplomatiche verso la squadra sin da inizio anno, sta raccogliendo risultati deludenti. Ma, al netto di ogni valutazione, emerge chiaramente come il Cavallino in F1 abbia problemi più urgenti da risolvere rispetto a quello dei piloti: nessuno, senza una vettura all’altezza, sarebbe capace di portare a casa un titolo mondiale.

Parole costruttive?

Insomma, quelle di Elkann sono apparse come parole divisive ma che, come detto da Maranello, avrebbero avuto l’intento di spronare il team e i piloti. Ma senza la “pezza” ufficiale, secondo molti quello del boss di Exor sarebbe stato uno sfogo figlio delle dichiarazioni poco tenere arrivate dal Brasile sia da parte di Leclerc (“macchina lenta”) che di Hamilton (con i suoi commenti coloriti del sabato), non certo una novità di quest’anno e quindi capaci di portare il presidente a richiamare i due piloti a pensare più alla crescita del team. E, appunto, a parlare meno, almeno con i media, nell’ottica di avere “un team coeso”, portando come paragone il team Hypercar di Antonello Coletta.

Una situazione di cui, come detto, moltissimi tra addetti ai lavori e non hanno parlato in queste ore. E tra loro, ovviamente, c’è anche Leo Turrini, che ha riflettuto sulle parole di John Elkann nel suo blog “Profondo Rosso”.

Parla Turrini

“Elkann per certe cose è diverso, in meglio, dalla percezione comune. […] All’indomani di un weekend distinto e distante in tema di emozioni (il trionfo della 499 e il doppio zero di Leclerc e Hamilton), il successore del Drake, Montezemolo e Marchionne che fa? Se ne esce con un attacco diretto a Carletto e al Baronetto. Che avranno pure le loro colpe. Ma mica gli può essere attribuito il torto di una stagione fallimentare.

Senza contare che se la Rossa non vince dal 2007, forse i problemi non riguardano chi guida. […] Ci mancherebbe che i meccanici Ferrari non fossero bravi. […] Invece gli ingegneri di Maranello e chi li governa bene non hanno lavorato, se su 21 GP la Rossa sta a quota zero successi. Ed è quarta in classifica. […] Hamilton è stato fin qui un flop, ma che macchina ha avuto?!? Leclerc aspetta un’auto decorosa da quando era al liceo.

Elkann […], alla Ferrari ci tiene. […] Ma se il nipote di Gianni Agnelli pensa che il problema siano i drivers linguacciuti, beh, minimo minimo deve cambiare consiglieri, consulenti, manager. […] Se dopo Schumi e Raikkonen la Ferrari non ha più toccato palla, mica è colpa di Alonso, Vettel, Leclerc e Hamilton. Se non si capisce questo, allora davvero non vinceremo mai”.

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Foto copertina x.com