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17/03/2018 08:18:18

Ferrari, inzio deludente, servono miglioramenti


News di Alessio Ciancola

Diciamolo... tutti si sarebbero aspettato di più, molto di più, dalla nuova Ferrari durante i test pre-campionato a Barcellona.

La aspettative erano ben diverse da quelle odierne al giorno della presentazione della SF71-H, quando tutti i tifosi, i tecnici e gli addetti ai lavori speravano che la nuova Rossa sarebbe stata davanti o molto molto più vicina alla Mercedes, di quanto sembra esserlo ad oggi.

Il responso della pista, dei test, è stato sotto le aspettative. Certo, va detto che le prestazioni dei vari team sono difficilmente paragonabili e non totalmente affidabili, poiché ogni squadra ha lavorato con assetti diversi, con carichi di carburante variabili e mappature motore conservative.

La Ferrari, sulla pista Catalana è stata la più veloce fra tutte le vetture, con un tempo record di 1:17'182 ottenuto da Sebastian Vettel, con gomme Hypersoft, non cercato fino in fondo (Vettel infatti nel suo best lap non ha messo insieme i migliori intertempi nei tre settori della pista).

In termini assoluti si potrebbe dunque pensare che la SF71-H, almeno in versione qualifica sia ad un ottimo livello, ma non c'è stata la controprova dei diretti avversari, Red Bull e Mercedes che non si sono concentrati sul giro secco.

Il team di Stoccarda ha lavorato sempre e solo con gomme Medie e carico di benzina sempre intorno agli 80 kg, mentre il team "Bibitaro" ha svolto dei run con gomme Hypersoft, ma con serbatoio carico, sui 50 kg.

Stando alle simulazioni in mano alle squadre, la Rossa sarebbe seconda forza in qualifica, con un gap di circa 0.4 secondi dalla W09, mentre sarebbe al livello Red Bull, con un gap di 0.1 decimi.

Va ribadito però che la Rossa, non ha mostrato le carte al 100%, poiché il tempo di Vettel è arrivato senza mettere insieme i migliori settori, ma con serbatoio più scarico della concorrenza, e quindi, almeno al Sabato, a Maranello hanno ancora del potenziale inespresso.

Potenziale inespresso, che può essere compreso anche paragonando le prestazioni della Rossa a quelle della Haas, che è un team satellite della scuderia, e che basa la sua monoposto sulla SF70-H del 2017.
Il gap tra i due team è sempre stato maggiore di circa 1.5 secondi, e ciò porta a dedurre che, senza sminuire il lavoro fatto dal team di Gene Haas con l'aiuto della Dallara, il gap tra le due vetture sia maggiore del secondo e poco più che abbiamo visto a Barcellona, e che di fatto la Ferrari sia più performante di quanto visto fin'ora, almeno nella simulazione qualifica.

Tutto questo però è, come detto, sempre frutto dei diversi programmi dei team, quindi i riscontri veri e propri, li avremo solamente il sabato di Melbourne.

Parlando del passo gara, lo staff tecnico di Mattia Binotto deve iniziare a preoccuparsi seriamente, poiché durante le prove Spagnole la W09 è stata devastante ed ha annichilito sia Ferrari che Red Bull, con il team Italiano che dagli 0.3-0.4 secondi di ritardo al giro in qualifica, vede aprire il gap sul giro a 0.8-1 secondo al giro, il che significa un gap totale a fine gara di almeno 45 secondi, una eternità.

Red Bull invece appare meno minacciosa della qualifica, nella quale era a livello Ferrari, mentre in gara il team diretto da Maurizio Arrivabene è davanti di circa 0.2 secondi al giro.

Unica nota positiva delle simulazioni gara per la Casa Italiana è stato il degrado gomme, dove la SF71-H si è rivelata molto gentile con ogni compound di gomme, senza mostrare problemi di degrado, mentre su Mercedes e Red Bull si sono evidenziati enormi problemi di blistering, anche dopo pochi giri su gomme medie.

Problema che i tecnici a Maranello dovranno risolvere in fretta, trovando il modo di sfruttare di più le coperture per estrarre la perfomance e ridurre i distacchi in gara dai primi della classe.

Problemi di gomme sulla W09 e sulla RB14, che pare siano in parte dovuti al fatto che i piloti di questi due team, percorrevano, anche in configurazione gara, la curva 3 e la curva 9 della pista Iberica in pieno, causando scivolamento della monoposto, surriscaldamento della gomma e di conseguenza blistering, mentre ne Vettel ne Raikkonen hanno mai azzardato questa manovra.

Grande lavoro, sarà chiamata a svolgere la Rossa prima del GP d'Australia, per evolvere e mettere a punto al meglio la vettura per massimizzarne la competitività, che però, a questo punto, è forse migliore di quella mostrata in pista, e ciò potrebbe giustificare la calma apparente che si respirava al box Italiano durante i collaudi invernali.

La Ferrari quindi torna da Barcellona con molti dubbi e non molte certezze, consapevole che la monoposto che si è vista in pista ha deluso le aspettative dei tecnici, non rispecchiando i dati visti alle simulazioni e in galleria del vento, e che non soddisfa i tecnici come avvenne nel 2017, quando la monoposto fu quasi perfetta, e che non soddisfa appieno neanche i due piloti.

Delusione figlia della scelta del passo lungo intrapresa dalla Rossa, e che darà i suoi frutti nel lungo periodo, con un lavoro di costante affinamento del set-up e con una costante evoluzione dell'auto nel corso dell'annata, poiché il passo lungo permette una maggiore creatività nelle evoluzioni aereodinamiche in quanto per i telaisti ci sarà più spazio di intervento, rispetto ad una macchina a passo corto.

Delusione che ebbe anche la Mercedes lo scorso anno, nella prima parte di Campionato, quando avendo un'auto a passo lungo trovò molte difficoltà nel settare la W08, che però poi nel corso dei mesi pagò e consentì la vittoria di entrambi i Campionati del Mondo al team della Stella a tre punte.

Vedremo, solo in Australia, il prossimo 25 Marzo, a quale livello sarà la Ferrari, se ha effettivamente bluffato nei test precampionato, oppure se si è scoperta al 100%, e se nel breve periodo tra i test ed il via del Mondiale i tecnici Rossi saranno stati in grado di comprendere e affinare l'auto, e se porteranno in pista degli upgrade, sia di telaio che di Power Unit, che consentiranno alla SF71-H di fare un primo passo in avanti e di chiudere almeno in parte il gap dal team di Toto Wolff, per giocarsela fino alla fine e tornare a soddisfare le aspettative per cui è stata concepita.