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29/03/2018 18:31:47

Ferrari e Haas sul banco degli imputati


News di Alessio Ciancola

È stato un debutto scoppiettante, in termini prestazionali, senza guardare il risultato finale, quello del team Haas a Melbourne, durante la prima gara stagionale.

Infatti, il team Statunitense, ha fatto un'enorme step in avanti rispetto al 2017, presentandosi in Australia piazzando le due vetture in terza fila in qualifica, e issandosi in quarta e quinta posizione in gara, prima del doppio ritiro.

Infatti, nelle prime fasi della gara, Kevin Magnussen e Romain Grosjean erano allle spalle della Mercedes di Lewis Hamilton e delle due Ferrari, si staccati dai top tre, ma in grado di tenersi alle spalle agilmente le Red Bull di Verstappen e Ricciardo.

Grande competitività, che meritava molta molta più fortuna, per poter essere concretizzata, e mettere in cascina molti punti in classifica costruttori, (specie per un team che non porta molti upgrade durante la stagione, e che vuole fare il massimo nei primi appuntamenti stagionali) che è stata vanificata dal doppio ritiro in seguito ai pit stop delle due VF-18, che si sono dovute fermare per dei problemi con dei dadi di fissaggio delle gomme.

Grande competitività, che conferma un trend in continua crescita del team Haas, che rispetto alla passata stagione, ed anche a quella del debutto nel 2016, ha scalato varie posizioni in griglia, anche massimizzando la collaborazione tecnica con la scuderia Ferrari.

Collaborazione che, sfruttando al massimo il regolamento della FIA, consente al team a stelle e strisce, di ricevere moltissime componenti dal team Ferrari, come Power Unit, cambio, retrotreno e sospensioni, e che rendono la monoposto guidata da Grosjean e Magnussen di essere molto simile alla SF71-H, con la quale ha molte affinità.

Va detto però, che lo sviluppo aereodinamico del team made in USA, è lasciato in mano alla Haas, che si affida alla Dallara, la quale alle volte utilizza la galleria del vento di Maranello per lo sviluppo di molti pezzi.

Collaborazione, che unita al grande balzo in avanti del team diretto da Gunther Steiner, ha insospettito la concorrenza, che capitanata da McLaren e Force India, ha dichiarato di voler discutere di ciò durante la riunione del prossimo strategy group, poiché considerano quasi "magica", questa grande evoluzione.

Team avversari, che dunque reclamano un maggiore controllo per verificare che questa alleanza Italo-Americana non si troppo stretta, e che sia nei limiti regolamentari.

Infatti, non sarebbe da escludere totalmente la possibilità che Ferrari, testi sulla Haas alcune parti che dovranno poi approdare sulla Rossa, ed eventualmente affinarle sulla vettura Americana, utilizzandola come una specie di laboratorio, fornendogli pezzi, meccanici ed aereodinamici di prim'ordine, che se efficaci vengono poi deliberati per la Ferrari.

Non si è fatta attendere però la replica del team principal della Haas Gunther Steiner alle critiche mosse dai team avversari:

C’è chi vede i fantasmi, dicono che la nostra monoposto è molto simile alla Ferrari 2017, ed è un discorso senza senso, ad iniziare da un dato: abbiamo lo stesso passo della Ferrari 2018, perché abbiamo le stesse sospensioni, come permesso dal regolamento, quindi per quale motivo dovrebbe essere differente? Se questo crea problemi devono parlarne con la FIA, presentare un regolare reclamo e noi chiariremo la nostra posizione.

Se devi giustificare la tua incompetenza, l'attacco è la miglior difesa, specialmente se qualcuno con il doppio del nostro budget ma si ritrova dietro. Mi piacerebbe che fossero fatte delle osservazioni mirate, non solo supposizioni che servono a gettare fumo negli occhi”.

Grande sicurezza e determinazione, da parte degli "imputati", che si dicono di fatto pronti a ribattere punto su punto le accuse dei competitor, non avendo nulla da nascondere, e dandogli una bella lezione su come sfruttare al massimo le pieghe regolamentari, per trovare nel giro di poche stagioni delle belle performance, senza spendere milioni su milioni in ricerca e sviluppo, che stando ai fatti, non produce il risultato sperato.