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28/08/2022 18:40:00

In Belgio crollano le certezze. Ma la direttiva TD39 non doveva livellare i valori?


Articolo di Paolo Marcacci
Non sapremmo dire se la gara a SPA sia poi realmente stata divertente. Di certo all’inizio e alla fine è stata caotica, come sempre quando ci sono un sacco di errori che rendono rocamboleschi gli avvenimenti. Ha cominciato Lewis Hamilton, con uno ...

Non sapremmo dire se la gara a SPA sia poi realmente stata divertente. Di certo all’inizio e alla fine è stata caotica, come sempre quando ci sono un sacco di errori che rendono rocamboleschi gli avvenimenti. Ha cominciato Lewis Hamilton, con uno dei più macroscopici errori tecnici della sua carriera (ma irrispettose e da censurare sono in ogni caso le parole di Alonso nel team radio, pur se giustificato il suo risentimento); ha finito, una volta ancora, il muretto Ferrari con la decisione presa su Leclerc, con gli esiti che sappiamo. Un aspetto fastidioso, citando per la seconda volta Fernando Alonso: la Ferrari merita rispetto, ognuno pensi alle sue, di strategie, senza sorrisetti e ammiccamenti alle telecamere. Ma l’ufficio stampa di Maranello non ha nulla da dire?

A proposito: ma durante una gara, con decisioni da prendere al momento e a seconda di valutazioni che possono durare lo spazio di qualche giro, è il caso di mettersi a interpellare anche il pilota, col rischio di aumentarne dubbi e incertezze? Bisogna poi interrogarsi su dove siano finite le certezze riguardanti la crescita della prestazionalità in relazione all’ innalzamento della temperatura sull’asfalto: dove albergavano tutte queste certezze? 

Argomento TD39/22: sarebbe dovuta servire, al netto di tutte le discussioni circa la sua opportunità, per rimescolare le carte e consentire un certo livellamento dei valori; in realtà ne viene fuori un divario accresciuto tra una Red Bull divenuta imprendibile e una Ferrari che oggi, al di là del podio decoroso, come passo profumava di anonimato stile 2020, per capirci. Per non parlare della Mercedes, forse in assoluto la grande sconfitta a proposito della mancata occasione fornita dalla sosta in contemporanea con la direttiva. 

Complimenti, per dare un’occhiata alle retrovie, a Esteban Ocon con la seconda Alpine, a un volitivo Sebastian Vettel con la Aston Martin-Mercedes (ottavo), poi a Pierre Gasly con l'Alpha Tauri-Honda. Ma una menzione a parte non possiamo non riservarla al tenacissimo Alexander Albon con la Williams-Mercedes: davvero una prova agonisticamente da applausi, con un sorpasso da virtuoso.

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