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24/10/2022 12:30:00

GP USA 2022 - Analisi strategie: brutte notizie, contro questa Red Bull non basta essere 'perfetti'


Gran Premio di Marco Sassara

Prima della gara, come di consueto, avevamo già parlato di quanto il COTA fosse esigente sulle gomme. A tal punto che c’era anche la sensazione che i team avrebbero potuto decidere di puntare anche sulle tre soste. Alla fine soltanto Russell (Mercedes) ha deciso di utilizzare la Soft ed andare sui tre pit solo per effettuare il giro veloce (1’38’’788), mentre tra le sorprese non possiamo che annoverare Magnussen (Haas) capace di rientrare in zona punti, in nona posizione (diventata poi P8), mediante una strategia ad una sola sosta, per di più con uno stint di 38 giri sulle Medie. Prima di proseguire però andiamo a conoscere il pensiero del costruttore degli pneumatici a riguardo.

Analisi Pirelli

Scattato con le mescole Medie, come 16 dei 20 piloti presenti, Verstappen è riuscito a diventare leader della gara subito alla prima curva. L’olandese è rientrato ai box per montare le mescole Hard ed è stato seguito poco dopo da Hamilton. Ha mantenuto la testa della gara anche dopo l’ingresso di due Safety Car.

Nel corso della sua seconda sosta, dove ha montato gomme Medie a 20 giri dalla fine, però ha avuto un problema che gli ha fatto perdere la posizione sia su Hamilton che su Leclerc. Verstappen si è messo all’inseguimento dei due superandoli alla prima possibilità e ha vinto la gara con 4’’ di vantaggio su Lewis grazie ad una perfetta gestione delle gomme. Questo ha permesso alla Red Bull di conquistare il titolo costruttori 2022.

Isola: “Degrado inferiore alle aspettative”

Max Verstappen ha vinto la gara e la Red Bull ha conquistato un altro campionato costruttori. Porgiamo le nostre congratulazioni alla Red Bull Racing insieme alle nostre condoglianze per la triste scomparsa di Dietrich Mateschitz, ha esordito il direttore motorsport Pirelli alle colonne dell'azienda. La gara è stata intensa, interrotta da due safety car che hanno contribuito a ridurre il degrado degli pneumatici che comunque è risultato inferiore alle aspettative in queste condizioni di caldo”.

“La strategia si è rivelata ancora una volta fondamentale, con la gara che si è ridotta a un duello mozzafiato tra Hamilton e Verstappen. Non prima però di aver assistito a una grande lotta tra Max e Charles Leclerc della Ferrari. I due piloti su mescole diverse durante lo stint finale sono stati un vero punto di interesse per il folto pubblico americano; circa 440.000 persone hanno assistito a un'emozionante battaglia fino al traguardo”, ha concluso Mario Isola.

Riepilogo strategie

Nonostante siano state impiegate soltanto le Medium C3 e le Hard C2 abbiamo assistito a 7 diverse strategie. Leclerc, Perez e Ricciardo hanno utilizzato la stessa del vincitore dell’evento Verstappen (M-H-M); le altre tattiche più utilizzate sono state la Medium-Hard-Hard (Hamilton, Norris, Zhou e Gasly) e la Medium-Medium-Hard (Vettel, Tsunoda, Albon e Latifi).

Chiudono il gruppo delle strategie a due soste Alonso e Schumacher, ad utilizzare Hard-Medium-Hard ed Ocon con la Hard-Hard-Medium. Gli unici due a fare qualcosa di diverso sono stati Magnussen, arrivato 9° al traguardo e 8° in classifica con la penalità comminata a Fernando (Hard-Medium) e Russell su Medium-Hard-Hard-Soft.

Ferrari e Mercedes costrette alla resa. La Red Bull ne ha di più

Si potrebbe scrivere un libro su tutte le strategie viste ieri e sul modo brillante con cui hanno corso gran parte dei piloti al COTA. Leclerc e la Ferrari hanno messo in atto una tattica brillante: partito 12° Charles riesce a chiudere terzo grazie all’incredibile gestione delle gomme Medie avuta durante il primo stint. La maggior parte dei piloti rientra presto ai box per montare le Hard, ma la Ferrari ha ancora un buon ritmo e sfruttando la Safety Car entrata in pista nel corso del 18° giro riesce a risalire fino in 4° posizione alle spalle di Perez.

Charles riesce a superare il messicano di forza con gomme Hard e sfruttando l’errore di Max avvenuto durante la sosta, nel momento di rientrare in pista con un set di Medie nuove si ritrova potenzialmente in P2 dietro a Hamilton e davanti a Verstappen. Purtroppo però il ritmo della Red Bull è superiore, l’olandese lo supera da lì a 5 giri e successivamente riesce anche ad avere la meglio di Hamilton e vincere la gara. Leclerc tenta per qualche giro a restare in scia a Max, ma questo gli farà rovinare troppo le gomme perdendo molto ritmo nel finale.

Anche se Hamilton scattava dalla P3, anche a lui, la gara riserva una conclusione abbastanza amara. Lewis ci aveva creduto. Quando Verstappen era rientrato in pista alle spalle di Leclerc, il britannico aveva assaporato la vittoria. Il team aveva fatto un lavoro quasi perfetto, ma Max ne aveva semplicemente di più. Se quando era da solo in testa sembrava che gli altri potessero mantenere il contatto, una volta sceso alle loro spalle, Max è andato a richiedere di più dal proprio pacchetto. Ha mostrato i muscoli e si è andato a prendere la 13° vittoria stagionale, eguagliano il record di Schumacher (2004) e Vettel (2013).

Ferrari e Mercedes, una gara quasi perfetta

Ferrari e Mercedes hanno condotto una gara quasi perfetta. Diciamo quasi perché comunque sia i pit stop di Hamilton che quelli di Leclerc non sono stati velocissimi. Pensate che non compaiono neanche in top-10 (foto a seguire). Ciononostante, quanto fatto aveva messo Lewis e Charles in una posizione tale da poter ottenere un gran risultato, cosa che però non si è concretizzata. E per quanto si possa voler dare la colpa a dei pit stop lenti, almeno a mio parere, non hanno fatto una gran differenza nell'economia della gara (poi è un'opinione personale). Max avrebbe avuto più filo da torcere, soprattutto se fosse rientrato in pista davanti a Perez in occasione della prima sosta, ma l'olandese avrebbe probabilmente vinto comunque. Per battere Verstappen non basta più essere perfetti, servirà anche un po’ di fattore C.

Menzioni speciali

Il GP degli USA ci ha offerto azione e spettacolo. Leclerc ha condotto una bellissima gara dalla 12° alla 3° posizione, ma ci sono altri piloti ad aver brillato ieri:

L'asturiano e Sebastian sarebbero potuti arrivare dei grandi risultati. Peccato per entrambi, i due episodi gli hanno rovinato sicuramente la giornata, soprattutto ad Alonso.

La Red Bull vince anche quando sbaglia

Che la Red Bull ne ha di più degli avversari lo si comprende semplicemente dal fatto che la vittoria di Verstappen è arrivata nonostante l'errore commesso ai box sia costato tantissimi secondi nell'economia di gara dell'olandese. Con un errore simile, Ferrari e Mercedes non avrebbero neanche visto il podio probabilmente. Se lo avesse commesso la Ferrari si starebbe ora qui a parlare di occasione sprecata e le critiche non sarebbero piovute a fiumi. La Red Bull vince. Lo fa lo stesso, dando una grande dimostrazione di forza e di superiorità.

 

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Foto: Twitter, Ferrari, Pirelli, Formula1