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20/02/2023 13:00:00

Berger: «Senna vincerebbe nel 2023, Hamilton avrebbe vinto nel 1990»


News di Giuseppe Canetti

Da Verstappen ad Hamilton fino ad arrivare a Senna, Mansell e Prost passando per alcune considerazioni sulla stagione che sta per iniziare: dopo quello relativo alla Ferrari, vi proponiamo un altro estratto dell'intervista rilasciata da Gerhard Berger ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

A tutto Gerhard Berger

"Lewis non ha avuto una monoposto con cui mostrare il suo valore. Li considero allo stesso altissimo livello, ma se si sposta lo sguardo avanti di 5 anni Lewis magari non sarà ancora al volante mentre Verstappen sì. Quindi, se dirigessi un team, dovrei prendere il più giovane", ha risposto Berger quando i colleghi della Rosea gli hanno chiesto se «ora come ora» Supermax rappresenti un pilota superiore al britannico.

Riguardo la "sorpresa del 2023", invece, l'austriaco si è detto curioso di capire quali saranno gli equilibri interni di Ferrari, Mercedes e McLaran, soffermandosi anche sull'approdo di Alonso in Aston Martin:

"Mi incuriosisce scoprire se Sainz può destabilizzare Leclerc, se Russell può fare lo stesso con Hamilton, e alla fine misurare Norris alle prese con Piastri in McLaren: Lando ha un nuovo compagno che tutti ritengono molto rapido. Vedremo se sarà così o se invece Norris gli farà vedere cosa sia la vera velocità. Poi all’altro estremo, come età, c’è Alonso: sono suo tifoso perché so cosa significa cercare di essere competitivo a 40 anni. L’avrei messo nella stessa categoria di Hamilton eVerstappen se avesse fatto le mosse giuste, avrebbe vinto più Mondiali. Lawrence Stroll è stato intelligente a prenderlo all’Aston Martin, la farà crescere".

"Vorrei tanto vedere una F1 in cui la domenica possono vincere diverse squadre, non solo quando piove o nascono situazioni eccezionali. Un buon Mondiale dovrebbe vedere cinque team in lotta per il titolo", ha aggiunto.

La Formula 1 moderna è lontana anni luce da quella in cui Berger è stato protagonista. L'austriaco, però, alla domanda "come eravate lei, Senna, Prost e Mansell rispetto ai piloti attuali?", ci ha tenuto a precisare:

"I piloti da Mondiale di 30 o 20 anni fa lo sarebbero anche adesso e viceversa. Senna vincerebbe nel 2023, Hamilton avrebbe vinto nel 1990. I vincenti sono vincenti. La differenza è che ora possono contare su dati, telemetria, informazioni, mentre quando correvo io serviva il feeling con l’auto e come riuscivi a trasmettere il tutto
agli ingegneri. In più noi, sui circuiti, non avevamo le vie di fuga che esistono oggi e il rischio era molto maggiore. Anche per questo ci godevamo la vita. E chi correva prima di me se la godeva ancora di più, perché da un giorno
all’altro se ne poteva andare...".

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