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11/10/2023 21:30:00

Berger consiglia a Perez di lasciare Red Bull, Marko non smentisce.


Articolo di Roberto Cecere
La stagione di Max Verstappen ha assunto contorni trionfali anche grazie agli enormi distacchi inflitti a Sergio Perez dal gran premio di Miami in poi. Il gap in qualifica, gara e nella classifica piloti ha fatto nascere il sospetto che la RB19 sia una monoposto imbattibile solo nelle mani del tre volte campione del mondo olandese

La stagione di Max Verstappen ha assunto contorni trionfali anche grazie agli enormi distacchi inflitti a Sergio Perez dal gran premio di Miami in poi. Il gap in qualifica, gara e nella classifica piloti ha fatto nascere il sospetto che la RB19 sia una monoposto imbattibile solo nelle mani del tre volte campione del mondo olandese. Come spesso accade la verità è nel mezzo.

Nell’attuale Formula 1, piloti al livello di Max si possono contare sulle dita di una mano. “Checo” è stato tramortito psicologicamente proprio nel momento in cui pensava di poter rivaleggiare con il figlio di Jos. Il pilota messicano si esprime probabilmente su livelli inferiori al suo reale talento ma la psiche nelle discipline più competitive è una componente fondamentale.

Recentemente Gerhard Berger ha cercato di descrivere lo stato d’animo del driver messicano facendo un parallelo con la sua esperienza in McLaren al fianco di Ayrton Senna: “È come accadde con me e Ayrton Senna. Perez ha bisogno di una squadra in cui cresca di nuovo. Hai bisogno di un compagno di squadra da battere, in modo da creare forza. Perez non ci riuscirà insieme a Max Verstappen. Non farà che indebolirsi, perché gli errori si accumuleranno.”.

Probabilmente è ciò che da tempo stanno pensando in casa Red Bull. Solo l’assenza di talenti nella cantera del team austriaco sta garantendo il sedile a Sergio. A questo punto subentra anche il carattere dell’individuo: continuare in un team che può garantirti qualche successo e piazzamenti a podio o ritrovare sé stessi altrove?

Perez non è più un ragazzino (33 anni, nda) ma Albon è Gasly sono riusciti a ricostruirsi una carriera e soprattutto una rinnovata autostima praticamente distrutta dalla convivenza con Verstappen. Interrogato sulle dichiarazioni di Berger, Helmut Marko non ha rispedito al mittente la possibilità di una separazione da Perez ma sarcasticamente ha chiosato: “Volete sentire una risposta da me, poco prima che arrivi il Gran Premio del Messico?”.

Una risposta scontata alla luce del putiferio generato dalla sua infelice esternazione in merito all’ipotetico nesso tra le scarse performance di Perez e la nazionalità del pilota di Guadalajara. Una conferma subliminale che il driver messicano è una presenza ormai poco gradita all’interno del team ma necessaria in assenza di profili adeguati da affiancare al tre volte campione del mondo olandese.

La sensazione è che se il pilota messicano non riuscirà a traguardare l’obiettivo minimo del secondo posto nel mondiale piloti, il team di Milton Keynes potrebbe appiedare il pilota. Sarebbe davvero imbarazzante non monopolizzare i primi due posti della classifica piloti, quando i soli punti di Max sarebbero sufficienti per vincere da solo il titolo costruttori. Nei prossimi round la più grande minaccia per Checo sarà Lewis Hamilton che senza l’errore in Qatar poteva avvicinarsi sensibilmente alla piazza d’onore.

 

I numeri della disastrosa stagione di Perez

Le opinioni sono confutabili, i numeri non mentono. I distacchi inflitti in qualifica da Verstappen a Perez sono cresciuti in modo esponenziale dal gran premio dell’Azerbaijan. Su piste tecniche come Spa Francorchamps e Suzuka sono stati abissali. Senza dimenticare i sette round in cui non è riuscito a entrare in Q3.

 

Distacco in qualifica tra Perez e Verstappen – Credit: @robertofunoat

Il downgrade di Perez anche in termini di costanza di rendimento è palese alla luce del recupero in classifica piloti di Lewis Hamilton e Lando Norris che, nonostante accusi un distacco notevole può ancora sognare la piazza d’onore nella classifica piloti.

 

Progressione punti nella classifica piloti tra Perez, Hamilton e Norris – Credit: @rorbertofunoat

Nelle ultime quattro tappe il messicano ha raccolto una manciata di punti e le performance sono state spesso mediocri. Per tale ragione il titolo di vice campione del mondo è tutt’altro che scontato.

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