La rivalità tra Ayrton Senna e Alain Prost negli anni '80 e '90 è ben nota agli appassionati, ma non altrettanti sanno che il brasiliano vinse un titolo mondiale anche se l'avversario aveva totalizzato più punti.
Sembra assurdo ma è successo davvero: Senna ha vinto un Mondiale facendo meno punti del secondo classificato Prost.
Nella stagione 1988 la McLaren compete con una vettura nettamente superiore a tutti i progetti rivali, vincendo tutte le gare tranne una (il GP d'Italia a Monza, dove trionfò la Ferrari).
Con il titolo costruttori già archiviato per la scuderia di Woking, nella lotta per il campionato piloti gli unici ad essere coinvolti sono proprio Ayrton Senna e Alain Prost.
I due compagni di squadra si sfidano fino all'ultima gara, con il brasiliano che ottiene 13 pole position e 8 vittorie, mentre "il professore" parte dal palo e vince 7 Gran Premi.
Al termine dell'ultima corsa dell'anno, Prost aveva messo a segno 105 punti, mentre Senna era riuscito a totalizzarne "soltanto" 94.
Sarebbe lecito pensare che il francese, avendo più punti in classifica, sia diventato di diritto campione del mondo, per la terza volta nella sua carriera.
Eppure così non fu, perché in quegli anni vigeva in Formula 1 una regola per la "meritocrazia". Questa prevedeva che, in una stagione da 16 gare, solo gli 11 migliori risultati personali ottenuti contavano per la classifica finale.
La norma era stata inserita vista la scarsa affidabilità delle vetture, che costringeva i piloti a ritirarsi per problemi alla vettura in molteplici occasioni, compromettendo così la loro posizione in graduatoria.
Dunque, dopo il ricalcolo degli 11 migliori piazzamenti stagionali, Senna vinse il Mondiale con 90 punti, contro gli 87 di Prost.
La Formula 1 mantenne questo sistema di punteggio fino al 1990, mentre dall'annata successiva si iniziarono a valutare tutte le corse disputate.
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