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19/05/2024 19:45:00

GP Imola - Analisi strategie: Norris il migliore su Hard, Sainz sfavorito dalle scelte Ferrari


Gran Premio di Marco Sassara

Il GP dell’Emilia-Romagna, anche se ha più o meno rispettato quelli che erano i pronostici scaturiti dalla qualifica di ieri, ci ha comunque regalato delle emozioni. Soprattutto nell’ultimo stint su mescola Hard con un bel confronto prima tra Leclerc e Norris, poi nel finale tra Lando e Verstappen. Alla fine le prime tre posizioni restano invariate per tutta la durata della gara, ma il passo tra i tre è stato molto simile con il britannico della McLaren che ha chiuso a 7 decimi da Max, mentre Charles è arrivato a traguardo leggermente più attardato a 8 secondi.

Recap strategie – Autodromo Enzo e Dino Ferrari – 63 giri

Per quanto riguarda le tattiche adoperate dai team durante il GP, non abbiamo da segnalare sorprese particolari se non che, viste le temperature sempre rimaste sui 40°C forse ci si aspettava un qualcosa in più dalle prestazioni della Hard C3.

Quasi la totalità dei piloti è andato su una strategia ad 1 sosta. Su più pit i partenti su Soft C5: Gasly (Alpine) ha concluso la gara mediante Soft-Hard-Media, Alonso con Soft-Hard-Media-Soft (3 soste, percorrendo solamente tre giri con l’ultimo set di C5). Russell invece ha puntato su una soluzione Media-Hard-Media così da portare a casa il giro veloce in 1’18’’589. Anche se tale scelta ha di fatto comportato la perdita di un punto per il britannico, ne ha fatto guadagnare complessivamente uno alla Mercedes. Russell si trovava in P6 al momento della sosta. George aveva margine su Perez per effettuare il pit e tentare il giro veloce. Fermare Hamilton (7°) non sarebbe stato altrettanto efficace dal momento che sarebbe rientrato alle spalle di Checo. La gara termina con Lewis 6° e George 7°.

Per quanto riguarda gli altri, tolti Perez (8°), Zhou (15°) e Sargeant (17°) su Hard-Medium, optano tutti per la strategia Medium-Hard, ovvero quella che si è rivelata essere veramente la più rapida. Ritirato Albon a pochi giri dalla fine dopo che si è ritrovato a dover scontare uno Stop and Go di 10’’ per un unsafe realease da parte dei suoi meccanici in occasione del primo pit (gomma mal avvitata).

Medium-Hard si rivela la soluzione più veloce

Contrariamente a quanto ipotizzato stamani (leggi qui), partire su Media e finire su Hard si è rivelata la soluzione più veloce. Anche se molto caldo (temperature asfalto sopra i 40°C), la C3 non ha fornito quel surplus di prestazione che ci si attendeva. La dimostrazione è Perez che non è mai riuscito ad esser costantemente più veloce degli avversari quando questi si sono ritrovati a girare sul tracciato con mescole Medie a fine vita.

Norris il migliore nel saper sfruttare la Hard

Tra coloro che hanno adottato la scelta Medium-Hard, il pilota che ha saputo svolgere una gestione più oculata e attenta della mescola C3 è sicuramente Norris. All’inizio dello stint preferisce andare in gestione e nonostante la pressione di Leclerc riesce a impostare un ritmo leggermente più alto di quello Ferrari, ma abbastanza buono da permettergli di restare davanti. Tant’è che Charles nel tentativo di sopravanzare il britannico commette un errore alla Variante Gresini che lo vede andare lungo sull’erba.

Da quel momento in poi il monegasco non riuscirà più ad avvicinarsi alla McLaren. Dopo due/tre giri di assestamento, i tempi di Leclerc tornano sui valori di Verstappen, ma è Norris che a quel punto può sfruttare al massimo le gomme Hard e inizia a recuperare sull’olandese. A venti giri dalla fine il gap tra Max e Lando era di circa 7’’. Tra l’olandese e Leclerc di 8’’7. I tempi di Norris si abbassano anche fino all’1’20’’basso, mentre Verstappen e Charles non andranno mai sotto all’1’20’’5. Il ritmo del pilota al volante della McLaren numero 4 fa sperare in un attacco nel finale, ma una volta giunto ad un secondo di distanza dal leader, l’aerodinamica va in ‘crisi’ e la situazione si stabilizza. Verstappen vince con 7 decimi di vantaggio su Norris e 7’’9 su Leclerc. Il ritmo di Lando nel finale è tutto merito di una più attenta gestione delle gomme? Probabilmente sì. Anche Charles, ai microfoni di ‘Sky Sport F1’ sosterrà questa tesi.

Sainz sfavorito dalle scelte del muretto Ferrari

La McLaren inoltre, ha mostrato una gestione più oculata della Hard anche per un altro motivo. Dopo la partenza che vedeva Verstappen in testa seguito da Norris, Leclerc, Sainz e Piastri, al muretto color papaya decidono di anticipare le soste per mettere pressione agli avversari. Il primo di questo gruppo a fermarsi è proprio Lando al 22° passaggio, al quale seguirà Piastri nella tornata successiva. Verstappen va in protezione al 24° giro e Charles al 25°. Finora tutto bene con posizioni che restano invariate e la Ferrari che sulla carta dovrebbe avere un vantaggio di mescola nel finale da vantare su Norris (cosa che come abbiamo visto non si è rivelata essere così). Sainz però rientra in pit lane con qualche giro di ritardo. La chiamata effettuata al 27° passaggio permette a Piastri di prendersi la quarta posizione obbligando il pilota alla guida della SF-24 a dover anche superare Perez ancora in pista con il primo set di pneumatici. Oscar mostra subito un ritmo superiore allo spagnolo provando anche ad attaccare Leclerc. Dopo qualche giro inizia una sorta di altalena, ma Sainz non entrerà mai in lotta con la McLaren e concluderà la gara con un ritardo di 8’’2 dall’australiano.

Probabilmente la chiamata di Carlos è arrivata in ritardo perché la Ferrari non voleva mettere il proprio pilota nella condizione di dover superare Perez. Cosa che poi però si è ritrovato a dover fare comunque. L’errore alla fine è costato solo una posizione, ma da ora in avanti il confronto con la McLaren si farà sempre più serrato e ogni punto sarà importante nella lotta che vedrà impegnati i due team nella conquista del secondo posto nel mondiale costruttori.

Isola: "Chi ha anticipato di molto la sosta si è poi ritrovato male nel finale"

Concludiamo con il commento del direttore motorsport Pirelli, fatto al termine della giornata alle colonne dell'azienda: “Una gara molto serrata, accesasi nel finale grazie alla rimonta di Norris su Verstappen. A Imola sorpassare è complicato e dunque i team hanno scelto quasi all'unanimità di andare su una sosta Medium-Hard, che si è rivelata essere anche la più veloce. Entrambe le mescole si sono comportate piuttosto bene, nonostante il fatto che i piloti abbiano spinto praticamente per tutta la corsa, con temperature dell’asfalto comprese fra i 43 e i 50 °C. Chi ha anticipato molto la sosta si è poi trovato in difficoltà nel finale. Il degrado, infatti, non è stato elevatissimo perché di graining se n’è visto poco", ha concluso Mario Isola.

Foto copertina: X, Ferrari, Foto interne: Pirelli

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