GP Imola - Analisi qualifiche: McLaren e Red Bull superiori alla Ferrari, le differenze
18/05/2024 20:00:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Dal momento che il circuito romagnolo si è trovato impossibilitato dall’ospitare la Formula 1 lo scorso anno, abbiamo deciso di lasciar perdere l’analisi comparativa (dati poco utili dal momento che saremmo dovuti andare a riprendere i tempi di due anni fa) per affrontare un altro tipo di approfondimento.

Abbiamo scelto di porre l’attenzione sugli intertempi ottenuti in Q3 cercando di comprendere le varie differenze tra Red Bull, McLaren e Ferrari. O meglio, dove Verstappen ha costruito la pole position e invece, dove la SF-24 di Maranello ha incontrato le principali difficoltà.

Ferrari lenta nel T1, la possibile causa

Al termine della sessione si è parlato tanto del primo settore, in cui la Ferrari ha rimediato oltre tre decimi dalla Red Bull e circa 1 decimo e mezzo dalla McLaren (se si considera il secondo run, quello che ha garantito a Leclerc la 4° posizione, che domani si trasformerà in terza per la penalità comminata a Piastri).

La domanda che ci si è posti è stata questa: difficoltà nella preparazione delle gomme o questione di pacchetto complessivo? Sentendo anche quanto dichiarato da Leclerc, noi optiamo per la seconda ipotesi. Vi spieghiamo il motivo. Osservando i settori realizzati dai piloti che hanno chiuso in Top-5 al termine della Q3, notiamo che Charles rispetto al lavoro compiuto dai competitor risulta perdere terreno nei confronti di Red Bull e McLaren più o meno in tutti i settori (vedi immagine di seguito).

 

GP Imola - Analisi qualifiche: McLaren e Red Bull superiori alla Ferrari, le differenzeLeclerc è risultato più lento di Verstappen e Piastri sia nel T1 che nel T2 per poi battere Max soltanto nel T3, il guaio è che il margine guadagnato nel T1 è talmente ampio che per Charles è impossibile recuperare tutto nell’ultimo settore. Analizzando nel dettaglio gli intertempi ci si accorge anche che Piastri è più rapido delle SF-24 in ogni circostanza (Norris perde leggermente nel T2) e questo la dice lunga sul pacchetto d'aggiornamenti portato tra il GP di Miami e di Imola.

Escludiamo sia un problema di preparazione gomme perché nel caso in cui Charles non fosse riuscito a metterle correttamente in temperatura nel giro di lancio, avrebbe dovuto perdere terreno nel T1, ma poi si sarebbe trovato con un vantaggio nel T3 e non è stato così. Dimostrazione ne dà anche Sainz, capace di migliorarsi costantemente in tutti e tre i settori nel suo ultimo run (che gli è valsa la P5 per un solo millesimo su Russell), senza però riuscire a farne uno simile ai competitor che domani scatteranno dalla prima fila. Per contro Carlos potrebbe aver avuto altre problematiche rispetto al compagno di squadra Leclerc, che ricordiamo corre con una nuova power unit qui ad Imola (leggi qui).

Secondo Charles la Ferrari non si trova a suo agio nelle curve a media-bassa velocità, soprattutto se messi in condizione di dover aggredire i cordoli. La Red Bull va letteralmente a saltarci sopra, mentre il monegasco ha affermato ai microfoni ‘Sky’ che sulla SF-24 è una pratica che è meglio evitare. Questo potrebbe essere dovuto ad un differente modo di far lavorare il fondo vettura, meno efficace della Red Bull nel riprestinare il flusso al di sotto del corpo auto nelle fasi successive al salto. Cosa che poi si ripercuote anche sul modo in cui si scelgono di far lavorare le sospensioni.

Dove ha costruito la pole Verstappen?

Guardando alla McLaren e al passo gara mostrato ieri, certamente ha perso una grande opportunità oggi rimediando quella penalità con Piastri. Domani avrebbe potuto attaccare Verstappen con due punte, proprio come ipotizzato ieri (leggi qui). Se analizziamo poi gli intertempi possiamo confermare le parole di Horner, secondo cui la scia che Verstappen ha preso sul rettilineo da Hulkenberg all’inizio del suo giro finale gli sarebbe valsa mezzo decimo. Oltre che nel T1 però Max costruisce la pole facendo un secondo settore allo stesso livello di quello di Piastri migliorandosi così di altri 70 millesimi. Senza quel T1 e T2, probabilmente sarebbe stato battuto (il T3 è stato piuttosto scarso se paragonato a Ferrari e McLaren).


Foto: Ferrari

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