Il sabato sul circuito di Monte Carlo si è concluso con la pole position numero 250 per la Ferrari, conquistata da Charles Leclerc, davanti alla McLaren di Oscar Piastri e all’altra SF-24 di Carlos Sainz. Con Perez eliminato già nel Q1 e Verstappen che parte sesto, per il padrone di casa, ottenere la vittoria oggi non significherebbe soltanto coronare il sogno che insegue da quando era bambino, ma gli permetterebbe anche di consolidare il secondo posto in classifica. Sappiamo che sfidare Verstappen è un’impresa che va oltre le aspettative in ottica mondiale, però allo stesso tempo, ogni punto conta e non si può mai sapere quale evoluzione potrebbe avere il campionato.
Leclerc e la Ferrari partono dunque da favoriti, ma il GP di Monaco, nonostante sia etichettato da molti come noioso e privo di emozioni, è una gara che presenta moltissime insidie. Prima di entrare nel dettaglio, andiamo a conoscere il pensiero di Mario Isola e le strategie consigliate dal costruttore di pneumatici in vista della gara odierna: “A differenza delle qualifiche, la gara dovrebbe avere un andamento abbastanza prevedibile. A Monaco i sorpassi sono pressoché impossibili e la strategia è praticamente obbligata: una sosta, con Medium e Hard a fare da protagoniste.”
“Chi sceglierà di partire con la Hard C3 proverà ad allungare il più possibile la prima parte di gara e cercherà di approfittare eventualmente di una neutralizzazione per minimizzare il tempo necessario per la sosta”, ha affermato il direttore motorsport Pirelli. “La previsione delle finestre ideali per il pit-stop rimane piuttosto aleatoria. Saranno le eventuali Safety Car, molto probabilmente, a dettare i tempi per il cambio gomme. In ogni caso la strategia migliore sulla carta prevede di passare dalla Medium alla Hard tra il 25° e il 35° giro, mentre chi sceglierà di partire su Hard si potrà fermare tra il 45° e il 55° passaggio”.
Il GP di Monaco ci viene da sempre presentato come l’appuntamento più noioso della stagione. Dopo la partenza le posizioni dei piloti si stabilizzano e la gara finisce, senza particolari emozioni, nell’ordine in cui le vetture sono transitate al termine del primo giro, incidenti a parte ovviamente. È davvero così? Certo che no. La gara sul circuito di Monte Carlo è meno noiosa di quanto sembri, sta al pilota in testa far sembrare tutto facile anche quando non lo è.
Strategicamente parlando il leader del gruppo ha due scelte di fronte a lui all’inizio della gara: provare a scappare mantenendo un margine di sicurezza per la sosta, oppure rallentare il ritmo così che nessuno dei piloti alle sue spalle possa ritrovarsi nella condizione di poter fare un undercut nei suoi confronti. Sul tracciato di Monte Carlo non si sorpassa e dunque è relativamente facile mettersi su un ritmo blando per tenere tutto il gruppo compatto.
Il ‘’brutto’’ di Monaco è che sia l’undercut che l’overcut possono essere entrambi degli importanti mezzi di cui avvalersi per superare gli avversari. Per proteggersi dall’overcut, il leader, soprattutto nella condizione in cui i piloti alle sue spalle riescano a replicare i suoi tempi o perfino essere più veloci di lui, dovrà mantenere i nervi saldi ed effettuare la sosta per ultimo. Per questo è necessario mantenere il gruppo compatto, evitare che gli altri possano effettuare un undercut e poi aspettare che vadano tutti ai box e soltanto alla fine andare in copertura. Non è semplice avere una visione globale durante la gara. L’unica situazione in cui il leader potrebbe andare ai box prima degli avversari è quella di esser sicuro di avere poi pista libera una volta uscito dai box e allo stesso tempo avere già un gap sufficientemente ridotto dagli avversari per poter essere sicuro di mantenere la testa della gara anche se sopraggiungesse un’eventuale Safety Car proprio nel suo giro d’uscita o in quelli immediatamente a seguire.
Anche se ci sarà una sola sosta, le variabili sono tantissime. Per vincere a Monte Carlo bisogna usare la testa e mantenere i nervi saldi. La strategia migliore è Medium-Hard perché permette di fare un primo stint abbastanza lungo così da poter sfruttare eventuali Safety Car. Però anche l’utilizzo della Soft al via non è affatto malvagio. Anche se il GP di Monaco si corre su 78 giri, è sufficiente un treno di Hard C3 per completarlo tutto. Dunque partendo su Soft C5 si avrebbe un discreto vantaggio al via che potrebbe garantire di mantenere la posizione, scappare via e montare un treno di Hard alla prima occasione anche se dovesse subentrare una Safety Car tra il 10° e il 20° passaggio.
Foto copertina: Ferrari, foto interne: Ferrari e Pirelli
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