Da due GP a questa parte stiamo assistendo a delle prestazioni non in linea con quanto ci si può attendere dalla Red Bull. Se a Imola le difficoltà viste al venerdì erano state parzialmente risolte con un Verstappen riuscito ad ottenere la pole e poi la vittoria finale della gara (anche se solo con 7 decimi di vantaggio su Norris), a Monaco le cose stanno andando diversamente.
Finora Leclerc ha dominato tutte le sessioni, la McLaren si è dimostrata competitiva mettendo Piastri in P2 e Norris in P4, mentre la Red Bull vedrà scattare i propri piloti dalla P6, Verstappen, e dalla P16 Perez eliminato addirittura in Q1.
Nel paddock ha iniziato a farsi largo la voce che il team starebbe vivendo un momento di difficoltà, mancanza di correlazione dati tra pista e simulatore (da qui potrebbe derivare la presenza di Newey sul tracciato di Monte Carlo), ma non tutti sembrano credere a queste ‘’dicerie’’.
Andrea Stella, team principal McLaren, ad esempio, la vede in modo diverso: “Per quanto mi riguarda, il quadro della competitività della Red Bull non mi è del tutto chiaro. Imola e Monaco sono due piste in cui aggredire i cordoli e i dossi è importante per la prestazione, in una certa misura anche a Miami, ma non così tanto. In tal senso, ad esempio, penso che i nostri progressi siano importanti perché siamo diventati più competitivi con questo tipo di caratteristiche”.
“Abbiamo aggiunto un buon carico aerodinamico alla vettura, ma ci manca ancora qualcosa”, ha proseguito Andrea Stella secondo quanto riporta ‘GPBlog.com’. “I nostri due piloti non sono ancora contenti del comportamento sui cordoli e sui dossi qui a Monaco e questo è potenzialmente il limite principale che dobbiamo ancora affrontare”.
Tornando a parlare però di quanto sta accadendo all’interno del box campione del mondo ha aggiunto: "Non sono sicuro di cosa stia accadendo esattamente in Red Bull. Avremo bisogno di qualche altra gara per scoprirlo. Anche il circuito del Canada sarà molto impegnativo per quanto riguarda il modo di affrontare i cordoli e i dossi, quindi dovremo attendere di ritornare in Europa per capire la loro vera competitività”.
Secondo Stella dunque le difficoltà Red Bull sembrerebbero più legate al modo di aggredire i cordoli che non dettate da altri fattori. Se da un lato possiamo trovarlo un po’ strano, in quanto a Imola, Verstappen era quello che sapeva sfruttarli maggiormente (ed ha anche conquistato pole e vittoria), per contro c’è da considerare il fatto che le problematiche del pacchetto RB20 sono nate proprio in presenza di circuiti che presentano questo tipo di caratteristiche.
Soltanto le prossime gare potranno permetterci di fare un quadro più completo della situazione.
Foto: Red Bull
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