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24/08/2024 10:00:00

Ali anteriori a confronto - Red Bull, Mercedes e Ferrari si differenziano dalle altre squadre


Articolo di Marco Sassara
Avendo avuto l’occasione di entrare in pit lane nella giornata del giovedì di Zandvoort, ci siamo resi conto di un aspetto che rende molto diverse la scelta filosofica attuata da Ferrari, Red Bull e Mercedes nella costruzione delle proprie ali anteriori rispetto agli avversari.

Avendo avuto l’occasione di entrare in pit lane nella giornata del giovedì di Zandvoort, ci siamo resi conto di un aspetto che rende molto diverse la scelta filosofica attuata da Ferrari, Red Bull e Mercedes nella costruzione delle proprie ali anteriori rispetto agli avversari. Anche alla McLaren, che si conferma molto competitiva qui in Olanda nonostante scelga di puntare su un altro concetto per sviluppare i flussi attorno alla propria monoposto.

Due macro-filosofie per le ali anteriori

Da quello che abbiamo potuto osservare al momento ci sono due macro filosofie. La prima, quella utilizzata dalla maggior parte delle squadre, punta a creare, andando ad utilizzare i flap a disposizione, degli intagli curvilinei nella parte terminale interna dell’endplate dell’ala. Questa serie d’intagli determina lo sviluppo di un vortice, che presumiamo, vista la zona di interesse, vada a favorire l’effetto out-wash, così da avere dei flussi più puliti attorno al corpo vettura.

La scelta di concentrare gli intagli in un solo punto come fa la maggior parte dei team, permette loro di determinare con più esattezza l'origine del vortice così da poterne controllare meglio gli effetti.

La differente scelta di Ferrari, Red Bull, Mercedes

La scelta fatta da Ferrari, Red Bull e Mercedes si differisce invece parecchio perché utilizzano il primo dei tre flap superiori per creare un intaglio prima di raggiungere la mezzeria dell’endplate. Se osserviamo meglio le ali dei tre team in questione inoltre notiamo come la posizione non sia esattamente la stessa.

Anticipare la creazione del vortice nella parte iniziale dell’endplate, sicuramente porta ad una maggiore energizzazione dello stesso, però ovviamente richiede un maggior estro da parte degli aerodinamici nella sua gestione.

Dire quale sia effettivamente la scelta più efficace è molto complicato. L’ala anteriore è la parte più importante della monoposto: spetta a tale componente il compito di direzionare i flussi attorno al corpo vettura. Per fare un esempio pratico, se prendessimo l’ala della Red Bull e la montassimo sulla McLaren o viceversa, emergerebbero più problemi che benefici.

Curiosità: se si osservano le foto, notiamo come la Haas, scuderia di forte influenza Ferrari utilizzi un concetto simil-McLaren, mentre la Sauber utilizza un’idea che potremo definire abbastanza originale, ma che insegue più la filosofia del Cavallino.

Foto: Formula1.it e Red Bull Racing

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