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07/04/2025 06:30:00

Il rompipaddock - Non vedo l’ora di perderlo


Commento di Luca Olivato

Il titolo, provocatorio ma non troppo, è chiaramente rivolto al telespettatore che dopo una gara da sbadigli a Shanghai, anche a Suzuka non è stato ripagato dalla sveglia mattutina. Ma, a ben vedere, sembra che sia il motto dei piloti della McLaren che, nonostante i favori del pronostico, non sono riusciti a regolare un Verstappen (10 e lode) in grande spolvero.

La gara si è svolta sui binari della noia, visto che l’unico sorpasso l’ha fatto Hamilton (5) ai danni di Hadjar (8) durante le prime fasi. Per il resto, il gruppo è arrivato esattamente come era partito con il campione del mondo in carica che ha spinto dal primo all’ultimo giro. L’azione è stata soporifera in uno dei circuiti tecnici, ma a sua volta più datati. L’unica zona DRS non ha favorito i sorpassi (sarebbe stato saggio metterlo dopo la 130R) ed è tornata la regola aurea per cui, su certi tipi di tracciato, bisogna essere più veloci di circa 1 secondo per poter superare chi precede. Insomma, l’obbiettivo regolamentare di questo ciclo è miseramente fallito dopo la prima stagione.

Tessute le lodi per la straordinaria impresa di Max, non possiamo non constatare che la vittoria è stata buttata alle ortiche dai due piloti della McLaren. Norris (6 politico) e Piastri (6 politico) hanno fatto il minimo sindacale, ma era chiaro a tutti che il loro ritmo avrebbe potuto essere ben più basso di quello della Red Bull, colorata di bianco e rosso per l’occasione, soprattutto dopo che hanno chiuso con facilità il distacco apertosi dopo l’unica sosta ai box. Nell’ottica del campionato costruttori le cose vanno bene così ai Papaya, ma vedere un Verstappen appaiato alla cima della classifica dopo tre GP in cui la McLaren avrebbe dovuto fare bottino pieno, lascia quantomeno perplessi.

Capitalizzare queste prime gare è di fondamentale importanza per Norris che però si trova un cliente scomodo come Piastri che anche oggi, come spesso capitato l’anno scorso, più che un alleato, sembra un sabotatore interno.

Leclerc (8) ha chiuso quarto, dando un po’ di respiro alla Ferrari. Anche nel suo caso, seppur in tono minore, le sue doti hanno sopperito alla pochezza del mezzo, perché è sembrato palese che la Mercedes ne avesse ben di più. Tuttavia, in una pista in cui la track position si è dimostrata fondamentale, Russell (5) ha fatto buon viso a cattivo gioco, fermandosi in quinta posizione. Meglio Antonelli (8), a cui va riconosciuta l’attenuante dell’inesperienza. Non solo è migliorato giro dopo giro, siglando il record di precocità per un pilota in testa ad un GP, ma ha anche ottenuto il passaggio più veloce (peccato solo che non dia più alcun punto). Alle sue spalle Hamilton, la cui strategia “inversa” non ha portato a risultati concreti. In questo week-end è apparso sempre più in difficoltà di Leclerc e in generale la sua prestazione non è sembrata quella di chi spreme al limite la macchina.

Cosa che invece hanno fatto Hadjar, Albon (7) (un punto in meno a causa delle interminabili polemiche) e soprattutto Bearman (9), che inspiegabilmente (considerando Ocon, terzultimo) ha portato la Haas nuovamente a punti.

Poco più dietro un Alonso (7) in crescita e il nuovo numero due della Red Bull, quel Yuki Tsunoda (4), che è andato un po’ meglio di Lawson (3), ma è comunque finito ad un minuto da Verstappen.

Prossima gara in Bahrain, dove la speranza è che la conformazione più moderna dia qualche segno di spettacolo in più.

Foto www.ferrari.com