La Formula 1, come anche il mondo delle auto di serie ha bisogno di un motore su cui poter fondare un futuro sostenibile sia dal punto di vista delle emissioni che da quello dei costi e della funzionalità per gli utilizzatori finali. Il mercato dell’elettrico continua ad espandersi anche se ha già mostrato degli elementi di criticità piuttosto difficili da superare. Tolte alcune città o stati europei, la maggior parte dei Paesi UE non ha abbastanza infrastrutture per garantire un totale utilizzo di vetture mosse da un motore completamente elettrico.
Il regolamento 2026 rappresenta un passo verso una prima semplificazione, ma che necessita di un’importante revisione. I costruttori non si attendevano un apporto così grande in termini di potenza, dai combustibili green. La Formula 1, che aveva pensato alle normative 2026 come un caposaldo su cui fondare il futuro, si è rapidamente trovata invece nella situazione di dover prendere atto di aver elaborato un motore ancora molto distante dall’obiettivo che si era posta. All’inizio del 2025 si è sfiorato il disastro, pensando di elaborare in fretta e in furia una nuova normativa da far subentrare in sostituzione a quella 2026. Si è parlato di V8, di V12, ma fortunatamente, alla fine ha prevalso la razionalità.
Le case costruttrici hanno deciso di mantenere il regolamento 2026 attualmente così com’è, ma non tutte sono mosse dallo stesso pensiero. La maggior parte crede bisognerebbe trovare al più presto un’alternativa (tornare ai V8 con impegno dell'elettrico ancora in stato di valutazione) e a Monza si sarebbe dovuto tenere un incontro per vagliare tutte le ipotesi e cercare di mettere tutti d’accordo.
Tuttavia, stando a quanto riporta ‘Motorsport-magazine.com’, l’incontro sarebbe stato poi annullato. Il motivo? Mercedes e Audi stanno facendo fronte comune nell’insistere ad utilizzare le PU 2026 fino ad almeno il 2030. Questo per due ragioni: far rientrare, almeno in parte, gli investimenti fatti e ovviamente avere anche il tempo da destinare alla progettazione della prossima motorizzazione. Ovviamente c’è anche chi crede che le due case costruttrici in questione possano essere in vantaggio rispetto alla concorrenza. Motivo ulteriore per bloccare i regolamenti per 4-5 anni.
Sostenitore della semplificazione è l’ex pilota di F1, Christian Danner, il quale, secondo quanto riportato su ‘Motorsport-magazine.com’, ha espresso il suo pensiero sull’attuale stato di stallo: “L’Audi è stata uno dei precursori della prossima generazione di motori e dunque, il tentativo di elaborare dei regolamenti sensati è stato per ora bocciato. Bisogna rendere tutto più semplice. Sono un grande sostenitore di un motore V8 più un motore elettrico perché rende tutto più economico e, soprattutto, apre la possibilità ai produttori che attualmente non sono in grado di costruire un propulsore di questo tipo di costruire qualcosa di simile".
Secondo l’esperto i costi di un nuovo investimento potrebbero essere l’altro importante problema da risolvere, sicuramente un tema che sarà sbattuto sul tavolo nei prossimi incontri: “Credo che se ne stiano rendendo tutti conto, Audi in particolare, ma so che ci sono delle preoccupazioni in merito anche in Red Bull”, ha concluso.
Foto: Mercedes
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