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27/10/2025 07:20:00

GP Messico - Analisi strategie: le 2 soste un regalo a Verstappen, Sainz salva Leclerc


Gran Premio di Marco Sassara

Norris ha vinto il GP di Città del Messico dando una grande prova di forza. Alla McLaren serviva una reazione e lui è stato in grado di darla. Uno dei momenti chiave è arrivato subito, con una partenza rocambolesca in cui Verstappen si è ritrovato appaiato alle due Ferrari, toccandosi con Leclerc. Sia Max che Charles sono andati larghi per evitare rischi: Max lo ha fatto in modo più accentuato e per questo ha ceduto subito le posizioni guadagnate, mentre Leclerc solo quel tanto che bastava per evitare il contatto con Norris all’interno di Curva 2. Il monegasco credeva di aver superato solo Norris e ha quindi ceduto la posizione soltanto a lui. Hamilton ha recriminato un po’ per la decisione, ma per la squadra e per la FIA il caso è stato considerato chiuso.

Hamilton vittima del suo errore

Successivamente è stato Lewis ad andare lungo in Curva 4 e, non rispettando la via designata per il rientro in pista, ha ricevuto 10’’ di penalità che hanno pesato molto sul risultato finale. Al 6° giro dei 71 previsti, un attacco aggressivo di Verstappen su Hamilton ha portato i due al contatto, con Max che ha perso posizioni coinvolgendo anche Russell. Bearman è così passato da sesto a quarto, diventando terzo grazie alla penalità di Hamilton. Oliver (Haas) ha difeso il podio fino al 50° giro, quando è stato richiamato ai box per la seconda sosta (assieme alle due Mercedes, Piastri e Hamilton), lasciando a Verstappen campo libero per il podio e il tentativo di attacco a Leclerc nel finale.

Gran gara di Oliver Bearman, giunto quarto con la Haas. Un'impresa titanica premiata dal pubblico come 'Driver of the Day'.

Il recap delle strategie

Prima di stabilire quale sia stata la strategia migliore, ecco un rapido riepilogo. In Messico è accaduto ciò che la Pirelli sperava, grazie alla decisione di effettuare un salto di mescola sia ad Austin che all’Autodromo Hermanos Rodriguez. In Texas non aveva funzionato, mentre in questa occasione il fatto di avere una gomma troppo Hard (la C2) rispetto alle più morbide (C4 e C5) ha fatto la differenza, anche per via dell’alto degrado termico dovuto a temperature dell’asfalto vicine o superiori ai 50°C. Tutto ciò ha portato a una grande diversificazione strategica.

Norris e Leclerc sono saliti sul podio con la scelta Soft-Medium. Con loro anche Ocon (a punti). Con la speculare Medium-Soft solo Verstappen e Bortoleto sono riusciti a entrare in top ten. Max ha sfruttato al meglio la Soft C5, conquistando il terzo posto, favorito dalla doppia sosta dei piloti davanti. Con Max e Gabriel, anche Tsunoda, Hadjar e Gasly hanno adottato la stessa tattica.

Albon e Colapinto hanno concluso su Hard-Soft, mentre Bearman, Piastri, Antonelli, Russell, Hamilton e Stroll hanno chiuso su due soste S-M-S. Tra loro solo Stroll non ha ottenuto punti. Sainz, Alonso, Hulkenberg e Lawson sono i ritirati.

La Red Bull fa ancora scuola: Medium-Soft la strategia migliore

Considerando il ritmo di Lando Norris, possiamo dire che il britannico avrebbe vinto con qualsiasi strategia, a una o due soste. Visti i rallentamenti e le battaglie di Verstappen rispetto a Leclerc, la strategia migliore è stata la Medium-Soft, adottata dal quattro volte campione del mondo. La scelta si è rivelata vincente grazie alla solidità della mescola Media nelle fasi iniziali, con pista molto calda, e alla reattività della Soft a fine gara, con la vettura più leggera.

La doppia sosta spalanca il podio a Verstappen

Max è stato aiutato nella rimonta dall’ottava alla terza posizione dall’idea comune di Bearman, Piastri, Antonelli, Russell e Hamilton di optare per due soste, sperando in un calo prestazionale che non si è concretizzato. I piloti partiti con le Soft si sono fermati presto, segno che avevano già previsto due pit stop. Antonelli, il primo a montare le Medie, lo ha fatto al 23° giro: provare ad andare fino in fondo avrebbe significato completare 48 tornate, quasi impossibili. Ocon è stato il più longevo con 44 giri sulla C4, chiudendo nono.

Il gruppo dei cinque ha effettuato la prima sosta quasi in contemporanea. Quando Verstappen, partito con le gialle, ha montato le Soft al 39° giro, Bearman, Antonelli, Russell, Piastri e Hamilton avevano già completato una quindicina di giri sulle Medie. Max è rientrato in ottava posizione, con 8’’ di ritardo da Hamilton.

Alla fine, la tattica a una sosta è risultata la più veloce, e i cinque con doppio pit hanno di fatto consegnato il podio a Verstappen. Se Piastri avesse tentato un solo stop, forse avrebbe perso da Max, ma sarebbe arrivato quarto davanti a Bearman. In quel momento la seconda sosta sembrava comunque logica, quindi non è stata una scelta da criticare troppo.

Piastri ha mostrato un ottimo ritmo nello stint finale sulle Soft, superando entrambe le Mercedes e sfiorando Bearman. Qualifica opaca, ma gara in netta ripresa.

Sainz salva il secondo posto di Leclerc

Leclerc ha costruito il secondo posto nel primo stint, aprendo un gap importante su Verstappen. Quando Max ha montato le Soft al giro 39, il distacco era di circa 18’’6. Un margine che si è ridotto fino al possibile attacco nel finale.

Il ritiro di Sainz è arrivato nel momento più opportuno: Carlos si è girato nelle curve dello Stadio, cercando di portare la vettura in una zona sicura. L’auto, rimasta parzialmente in pista, ha costretto la direzione gara a esporre la Virtual Safety Car, impedendo a Max di completare l’attacco a Leclerc. Charles è stato bravissimo nella gestione, ma deve ringraziare Sainz per la seconda posizione.

Verstappen paga una prima parte di gara troppo aggressiva: la staccata alla prima curva e l’attacco su Hamilton al giro 6. Con una gestione diversa avrebbe forse guadagnato qualche punto in più. Considerando che era ottavo al 39° giro, ha comunque poco da rimproverarsi. Ha disputato una grande gara, ma sia Verstappen che Leclerc devono ringraziare qualcuno al termine della corsa.

Tsunoda ancora fuori dai punti

Breve parentesi su Yuki. Nella prima parte di gara, Tsunoda avrebbe avuto chance di chiudere a punti, ma la Red Bull ha deciso di ritardare la sua sosta per rallentare il gruppo e favorire Max.

Tsunoda ha tentato di eseguire il piano con scarsi risultati, rallentando più Piastri che gli altri. Tutti, comunque, sono riusciti a superarlo presto. Verstappen deve i sorpassi su Mercedes, Bearman e Hamilton alle scelte strategiche altrui, non all’aiuto del compagno. Il sacrificio del giapponese è stato inutile e gli ha anche tolto la possibilità di entrare in top ten. Ha chiuso 11°, a 2’’ da Bortoleto, ultimo tra i non doppiati.

Foto copertina: X, Ferrari; foto interne: Pirelli e Red Bull

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