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25/05/2015 12:53:00

Gp Monaco 2015 - Gara


Gran Premio di Walter Mesiti

Le cifre della gara disputata ieri a Monaco sembrerebbero parlare chiaro: è stata la terza edizione di fila vinta da Nico Rosberg, che a Montecarlo ci è cresciuto (e ci vive); è stata la seconda vittoria consecutiva per il tedesco, a cui basta un altro trionfo per eguagliare le vittorie 2015 del suo compagno di team; e sono soltanto dieci i punti che separano Nico da Lewis nella classifica Piloti. Questi numeri, appunto, sembrerebbero chiari ma in realtà non lo sono del tutto: ci ha pensato la Mercedes a rimescolare in modo involontario (ma anche ingenuo e presuntuoso) le carte di una gara che appariva già scritta ben prima della domenica… Il dominio di Hamilton, reduce dalla prima vera sconfitta stagionale a Barcellona nel duello con Rosberg, è stato indiscusso sin dalle prove e ancora più evidente in gara, dove l’unica vera sfida in testa era per il secondo posto tra lo stesso Rosberg e la Ferrari di Sebastian Vettel

Sul circuito di Montecarlo, si sa, le solite “regole” non valgono: la celebre atipicità di questo tracciato è da sempre un grande punto interrogativo, in grado di realizzare imprevisti e fattori che possono realmente creare terremoti nella classifica di gara e nei risultati finali. Aspettarsi una safety car in questo caso è il minimo e infatti è ciò che è accaduto: un bruttissimo tamponamento di Verstappen ai danni di Grosjean è stata la miccia che ha innescato lo stravolgimento finale nelle posizioni di testa. Hamilton, saldamente in testa da tutta la corsa, aveva un vantaggio di poco inferiore al mezzo minuto su Rosberg ed è stato richiamato ai box (quando mancavano una dozzina di giri alla bandiera a scacchi) per un ultimo ma inutile cambio gomme. Il margine era sottile e sia Rosberg che Vettel hanno sopravanzato di poco il campione in carica.

Un errore complessivamente grossolano, probabilmente figlio di un eccesso di presunzione del muretto Mercedes, che ha così privato Lewis di una vittoria altrimenti meritatissima e conquistata senza indugio sul campo. Movimenti lenti ed espressione ovviamente abbattuta hanno accompagnato la cerimonia del podio dell’inglese, che negli ultimi giri (con gomme supersoft) ha cercato in tutti i modi di sbarazzarsi di Sebastian Vettel senza però riuscirci. Raggianti, naturalmente, i due tedeschi primi classificati: Rosberg, alla decima vittoria in carriera, diventa re per un giorno nella sua gara di casa e coglie un successo assolutamente inaspettato che quasi azzera il suo svantaggio nei confronti di Hamilton. Vettel, dal canto suo, non può che essere soddisfatto di questo secondo posto, ennesimo podio per lui e per la Ferrari (a dispetto delle recenti dichiarazioni fuori luogo di Alonso sul mancato progresso della Rossa dal 2014 al 2015…). Un secondo posto che, andando poco più in là con la fantasia, avrebbe anche potuto trasformarsi in qualcosa di più grande se i box Ferrari avessero usato la consueta rapidità nel cambio gomme del tedesco.

Giù dal podio non sono mancate le soddisfazioni per gli altri classificati: la Red Bull, con un colpo di reni, ha agganciato quarto e quinto posto finali con Kvyat e Ricciardo (sì, il giovane talento russo era ai piedi del podio!), mentre Kimi Raikkonen ha sofferto maggiormente nel weekend di gara e ha concluso sesto. Ottimo il settimo posto di Sergio Perez, con la Force India, seguito da Jenson Button con la McLaren Honda! Primi punti iridati per il team motorizzato dai giapponesi, che deve comunque fare i conti con l’ennesimo, scottante ritiro di Fernando Alonso… La Sauber va di nuovo a punti con Felipe Nasr, nono, e Carlos Sainz chiude la zona punti con il decimo posto finale. Flop incredibile per le Williams, quattordicesima e quindicesima e seguite solo dalle due Marussia, che hanno concluso a loro volta a due giri dal leader. Nessuna conseguenza, per fortuna, per Max Verstappen, autore del botto sopracitato che ha messo davvero paura a molti per la violenza della sua dinamica. Il prossimo appuntamento è tra due settimane a Montreal, per il gran premio canadese.