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20/03/2016 10:22:45

Gp Australia 2016: Gara


Gran Premio di Walter Mesiti

Sembrava una di quelle mattine rosse di alcuni anni fa, l’inizio da predestinati che in passato più volte è stato uno dei marchi di fabbrica del Cavallino: pronti, via ed ecco due Rosse davanti a tutti dopo la prima curva, in una sorta di trance da dominio che, almeno all’inizio, ha bruciato in partenza i temuti rivali della Mercedes e capovolto ogni previsione. E’ così che ha avuto inizio la stagione 2016, l’anno del preannunciato riscatto di Maranello nei confronti della corazzata tedesca, reduce da due anni di successi totali e inarrivabili per tutti. La SF16-H, l’arma Ferrari di quest’anno, è la prima di una nuova era, una monoposto ampiamente definita rivoluzionaria e aggressiva. Aggressiva come l’approccio e la tattica del team italiano, contrapposto alla stabilità tecnica della Mercedes, che non ha dovuto rivoluzionare nulla ma “solo” confermare la bontà dei propri mezzi e della propria velocità.

Il risultato finale del primo gran premio dell’anno, però, non è stato a favore della Rossa. Hamilton e Rosberg sono finiti ancora una volta lì davanti, a fare un uno-due che nella prima parte di gara appariva come un’impresa abbastanza difficile da realizzare, se non quasi impossibile. Allo spegnimento dei semafori sia Vettel che Raikkonen si sono proiettati dalla seconda fila alle prime due posizioni con molta naturalezza, mettendo in evidenza non solo un ottimo spunto (che ricorda tanto quello di Budapest lo scorso anno) ma anche uno start imbarazzante da parte delle due Mercedes. E’ così che Sebastian Vettel ha potuto da subito fare la lepre e dettare un ritmo molto sostenuto anche grazie alla mescola super-soft della Pirelli. Una tattica molto aggressiva, sfumata poi per via di un imprevisto di gara: l’incidente da brivido tra la Haas di Gutierrez e la McLaren di Alonso (la vettura dello spagnolo irriconoscibile ma nessun problema per Fernando).

E’ stato esattamente in quel momento, con la conseguente esposizione della bandiera rossa e quindi con l’interruzione di gara, che la Mercedes ha piazzato il colpo vincente montando sulla vettura di Rosberg le gomme a mescola media. Gomme che in realtà aveva già anche Hamilton, prima che venisse fermato il gran premio: un tentativo estremo per recuperare più terreno possibile, fare una sosta in meno e cercare di contenere i danni. Un’idea invece non condivisa dal muretto Ferrari, che ha insistito alla ripartenza con la mescola super-soft per essere ancora una volta aggressivi e acciuffare una vittoria in parte già conquistata. Il successivo (e necessario) stop di Vettel per montare le soft, infatti, ha impedito al tedesco di andare oltre il terzo posto, nella delusione generale della squadra. Un terzo posto scaturito anche da piccolo problema con l’anteriore sinistra nell’ultima sosta, costato una manciata di secondi che ha dato a Lewis Hamilton la possibilità di chiudere di un soffio davanti al tedesco della Ferrari.

E Kimi? Dopo un grande avvio il finlandese è stato sopravanzato da Rosberg nel gioco delle soste, complice l’interruzione giunta poco dopo. A rovinare definitivamente la giornata del ferrarista ci ha pensato un problema tecnico sulla sua vettura sfociato in un principio di incendio ai box. Un ritiro da mettere in conto, viste le numerose novità presenti sulla monoposto. La gara degli altri: un buon Ricciardo ha chiuso quarto (complici alcuni ritiri), seguito da Felipe Massa e da una sorprendente quanto fortunata Haas, quella superstite di Romain Grosjean. Il team statunitense ha esordito con un insperato e prezioso sesto posto, impresa non di poco conto. Leggera delusione, invece, per la Toro Rosso, che nonostante i piazzamenti a punti dei suoi due giovani (nono Sainz e decimo Verstappen), avrebbe potuto ottenere di più, viste le ottime qualifiche e soprattutto l’andamento costante e veloce in gara. Appena fuori dalla zona punti i due piloti della ritrovata, gialla Renault: Palmer e Magnussen. Solo un quattordicesimo posto, invece, per Jenson Button: l’inizio della McLaren Honda non sembra ancora convincente. Tra due settimane la F.1 sarà in Bahrain per il secondo appuntamento stagionale: il caldo, ormai da tempo alleato della Rossa, potrebbe consentire quel risultato che oggi è mancato. Di sicuro la Mercedes non è più la dominatrice assoluta della categoria: il Cavallino è sempre più vicino.