Bahrain, secondo appuntamento stagionale. C’è un dato che, a motori spenti, fa riflettere più di altri: Nico Rosberg è alla sua quinta vittoria consecutiva, se consideriamo anche gli ultimi tre gran premi 2015 vinti in sequenza dal tedesco. Un fattore non trascurabile, che indica semplicemente lo stato di forma (fisica e soprattutto mentale) di questo pilota. Veloce, sicuro, pronto a evitare i guai che invece capitano agli altri (vedi Hamilton in partenza) e vincente con una forza nuova, fresca, che potrebbe permettergli di sopraffare soprattutto psicologicamente il blasonato compagno di squadra.
E’ stato il gran premio delle conferme: è stata mantenuta la tanto contestata formula di qualifiche vista a Melbourne, decisione forse discutibile e poco comprensibile soprattutto agli occhi di un pubblico di fan sempre più confusi e delusi dalle trappole che la F.1 si sta tendendo da sola. Abbiamo già detto della conferma di Nico, vittorioso anche nel secondo round 2016; e si è confermata, purtroppo, una certa fragilità della Ferrari, ovvero della nuova SF16-H. Monoposto veloce, nata bene, pressoché perfetta per la riscossa rossa, ma che, come tutti i progetti portatori di rivoluzioni, presenta evidentemente delle falle nell’affidabilità a questo punto abbastanza preoccupanti: ritiro a Melbourne per Raikkonen, ritiro immediato per Vettel oggi.
Il tedesco non ha avuto neanche il tempo di completare il giro di ricognizione: la classica, inconfondibile fumata bianca ha mandato in frantumi il sogno di portare a termine quanto magnificamente iniziato due settimane fa in Australia. Le temperature ambientali, a differenza di giovedì e venerdì, iniziavano a tornare quelle tipiche dell’area, fattore che, come noto, aiuta non poco la Ferrari. Che sia stato lo stesso caldo a rivelarsi invece nemico fatale dell’unità propulsiva della vettura di Vettel? Solo le accurate analisi che la Ferrari starà già svolgendo potranno stabilire le cause di questo imprevisto, che rischia di rendere già difficile la rincorsa nei confronti della solida Mercedes.
A contenere i danni ai box del Cavallino ci ha pensato, fortunatamente, Kimi Raikkonen. Come già accaduto a Melbourne, anche in questo weekend si è ripetuto lo stesso podio della precedente edizione, ma con i drivers Mercedes invertiti. Kimi è andato nuovamente a segno con un secondo posto che aiuta certamente il morale della Ferrari, tra l’altro con la ritrovata consapevolezza di non essere più lontani dai rivali tedeschi. Un secondo posto che vale molto, se si considera che Lewis Hamilton è arrivato terzo (complice una partenza non brillante e un contatto con Bottas alla prima curva). Certo, la Mercedes è ancora avanti e possiede quel margine di sicurezza che le consente di andare in pole e vincere senza sforzi estremi, ma la strada intrapresa dalla Ferrari (fragilità a parte) sembra assolutamente quella giusta.
Gara di conferme ma anche di sorprese: Romain Grosjean migliora il già fenomenale sesto posto collezionato a Melbourne con un’odierna quinta posizione finale. Un risultato sorprendente che ribadisce la bontà della neonata Haas e della sua commistione con la power unit Ferrari. Punti molto preziosi e piazzamenti che fanno ben sperare anche per le prossime gare, dove la Haas potrebbe dare ancora filo da torcere a team come la Williams o la Red Bull… Grande assente questo fine settimana è stato Fernando Alonso: i medici non gli hanno dato consenso per correre dopo i postumi (non gravi ma da non sottovalutare) del terribile schianto in Australia. A sostituire lo spagnolo, quindi, è giunto all’ultimo il belga Stoffel Vandoorne, pilota di riserva McLaren nonché fresco campione Gp2. La prestazione di Vandoorne è stata eccelsa e gli ha permesso di chiudere decimo (senza avere grande esperienza con le nuove F.1 dell’era ibrida), nonché di guadagnare quelli che sono i primi punti McLaren 2016 (senza contare una qualifica migliore di quella di Button…). Una dimostrazione di talento che merita sicuramente di essere premiata.
Discreto weekend per la Red Bull, quarta con Ricciardo e settima con Kvyat, ma anche per la Toro Rosso, sesta con Verstappen (per Sainz, purtroppo, ritiro). La Williams, dopo una partenza abbastanza buona con entrambi i piloti, ha dovuto subire un drive through con Bottas (per via del citato contatto con Hamilton) e ha condotto quasi tutta la gara con le mescole medie, concludendo poi in ottava e nona posizione. Gara ancora una volta incolore per la Renault, comunque ai margini della zona punti con Magnussen ma ritirata con Palmer; netto miglioramento per la Manor, che ha concluso con un interessante tredicesimo posto di Wehrlein e con l’altra monoposto (Haryanto) classificata a solo un giro dal vincitore. Sprofondata, invece, la Force India, che ha chiuso quindicesima e sedicesima rispettivamente con Hulkenberg e Perez. Tra due settimane si corre in Cina il terzo appuntamento della stagione: sarà ancora tempo di conferme? I presupposti ci inducono a pensare di sì…