Il GP d’Ungheria è andato quasi secondo copione. Pochi sorpassi, con la maggior parte dei cambiamenti avvenuti a seguito dei pit stop. La cartina tornasole di quanto accaduto è Lando Norris, che riesce a vincere dopo esser stato autore di una brutta partenza. Passerà dalla quarta posizione iniziale alle vittoria effettuando un unico sorpasso nei confronti di Russell.
Nella nostra anteprima pre-gara avevamo quasi previsto tutto. Avevamo ipotizzato che Charles avrebbe fatto fatica a resistere alle due McLaren e anche che a Piastri, avendo un passo migliore rispetto a quello di Leclerc, avrebbero potuto riferirgli in radio le fatidiche parole: “Fai il contrario del pilota davanti a te” (cosa accaduta in occasione della seconda sosta di Charles, leggi qui).
Quello che non potevamo prevedere sono certamente i problemi patiti dalla SF-25 numero 16 a seguito della seconda sosta. L’altra cosa che avevamo ipotizzato è che la McLaren avrebbe potuto tentare la strada ad un solo pit, ciò che non immaginavamo però è il seguito che avrebbe avuto anche tra i piloti in top ten.
Prima di analizzare quanto accaduto andiamo a fare il consueto recap. Come vi stavamo dicendo, la strategia ad una sosta è stata seguita da tantissimi piloti oltre che dal vincitore del GP, Lando Norris. Il britannico, scattato con le Medie ha poi sostituito le gomme al 31° giro per passare alle Hard, ma non è stato il solo. Sulla stessa tattica troviamo Alonso, Bortoleto, Stroll e Lawson capaci di raggiungere la top ten allungando il primo stint su C4 fino al 36°-40° passaggio e Antonelli giunto decimo anticipando il primo pit al 21° passaggio.
Poi ci sono stati anche Hadjar e Ocon sempre su Medium-Hard, mentre Hamilton e Gasly hanno tentato la via Hard-Medium senza troppa fortuna. L’altra strategia che ha permesso a Piastri, Russell e Leclerc di ottenere buoni punti è la Medium-Hard-Hard, ma che complessivamente si è rivelata più lenta della strategia a una sosta (altra situazione che non avevamo previsto). Verstappen ad esempio, avvalendosi della M-H-H ha perso addirittura una posizione rispetto alla partenza, chiudendo in nona posizione.
Piuttosto male chi ha voluto usare la Soft ad inizio gara andando su due soste utilizzando tutte e tre le mescole (parliamo di Sainz e Albon), forse sarebbe stato meglio utilizzare la Soft nello stint finale dal momento che ci si ritrovava a scattare su una pista completamente green con la pioggia caduta al mattino. Le cose non sono comunque andate meglio per Tsunoda che ha scelto di adoperare la C5 nel corso dello stint centrale.
Particolare la scelta di Hulkenberg che decide di montare la Soft per soli 5 giri e poi concludere la gara avvalendosi di due set di Medie. La decisione non paga in termini di punti, ma lo porta dalla 17° posizione di partenza alla 13° di arrivo.
Tornando alla gara di Leclerc, il monegasco ha vissuto delle fasi finali davvero caotiche e a dir poco frustranti. Charles aveva avuto un buon ritmo fino a dopo il primo pit (era stato molto veloce sia su Soft che su Hard), ma sapendo che sarebbe dovuto andare su due soste, aveva ormai messo in conto di aver perso la leadershp su Norris. Purtroppo però dopo il secondo pit, il monegasco ha palesato un problema che, solo nel terzo stint lo ha portato dall’essere leader a chiudere quarto con oltre 40’’ di ritardo da Norris (5 di questi secondi sono dovuti ad una penalità ricevuta per la difesa nei confronti di Piastri, ma ciò non elimina i problemi).
Tutto ciò ha causato delle tensioni all’interno del box Ferrari. Un clima teso, percepito lato pilota, che si è poi protratto anche nelle dichiarazioni post gara con Vasseur a riferire di un problema riguardante la pressione gomme (fonti 'Sky') mentre Leclerc parlava di anomalie riguardanti il telaio. I protagonisti si allineano poi nel comunicato ufficiale pubblicato dalla Ferrari: problemi al telaio per Charles.
Charles oggi ha fatto una gara impressionante nei primi due run, ma anche senza ciò che è accaduto nel terzo stint, avrebbe avuto difficoltà a tenere dietro di sé Piastri nell’ultimo run. Norris era inarrivabile e Oscar ha dato prova di avere un grande ritmo con le Hard nel finale. Anche se comprendiamo il dispiacere del monegasco, possiamo dire che i problemi gli sono valsi soltanto una posizione. Fa male partire in pole e terminare quarti, ma contro questa McLaren è difficile fare di più. Non è andato meglio poi a Hamilton il quale però raccoglie un 12° posto strettamente derivante dalla qualifica di ieri.
Leclerc viene affossato dai problemi, mentre Piastri viene un po' tradito dal suo stesso team. Nel finale di gara abbiamo assistito alla furia di Oscar Piastri, molto contrariato via radio per averlo richiamato ai box per effettuare la seconda sosta, impedendogli così di provare a battere Lando Norris. Anche se l’australiano aveva sostituito il primo set di Medie nel corso del 18° giro sarebbe stato possibile per lui chiudere il GP su una sosta. Avrebbe dovuto percorrere soltanto 3 giri in più rispetto a quanto fatto da Antonelli su mescola Hard (Kimi ne ha sostenuti 48). Una cosa fattibile per la casa di Woking sempre la migliore in quanto a gestione gomme. I tecnici però hanno preferito andare sul sicuro (forse pensando anche di tenere in vita così il mondiale piloti). Il secondo posto sta stretto all’australiano, leader del mondiale, ma potrà rifarsi dopo la pausa a cominciare dal GP d’Olanda (previsto per l’ultimo weekend di agosto).
Foto copertina: Ferrari; foto interne: Pirelli
Leggi anche: LIVE - GP Ungheria 2025
Leggi anche: GP Ungheria-Possibili strategie: rischio pioggia, ma la Ferrari ha un incubo peggiore
Leggi anche: GP Ungheria - Analisi passo gara PL2: Leclerc eguaglia Piastri, la Ferrari sceglie bene
Leggi anche: GP Ungheria - Performance check: Leclerc incanta a Budapest, solo lui migliora in Q3