A Budapest abbiamo assistito ad una qualifica che non ci saremmo mai sognati di vedere da parte della Ferrari. La speranza che Leclerc e Hamilton riuscissero ad impensierire le McLaren la si stava coltivando già dalle libere, purtroppo però, l’abbassamento considerevole delle temperature avuto tra le FP3 e l’inizio della Q1 (si passa dai 50°C d’asfalto avuti al mattino a 44°C) stava demolendo tutte le velleità dei ferraristi.
La prima sessione fa emergere già delle difficoltà, poi in Q2 (temperature asfalto 40°C) si assiste all’eliminazione di Hamilton, con Charles che sembra non riconoscere più nemmeno l’auto rispetto alle ore precedenti. La top-3 sembra irraggiungibile, ma poi in Q3 qualcosa cambia. Le temperature si abbassano ulteriormente (40°C ad inizio sessione e 37°C sul finale) e il vento gira. Tra le possibili cause che hanno portato Leclerc in pole, c’è sicuramente il fatto di essersi ritrovato a girare forse nel momento migliore in termini soprattutto di direzionalità del vento. A volte ci vuole anche fortuna, ma ovviamente non possiamo limitarci a considerare la pole un mero colpo fortunato.
L’Ungheria è un tracciato da alto-altissimo carico e finora, il tracciato che le si avvicina di più in termini di caratteristiche è sicuramente il GP di Monaco (qui le performance viste in Belgio e qui il recap con i primi 12 GP), pista dove Leclerc, lo abbiamo ricordato più volte nel corso del weekend si era avvicinato molto alle McLaren (di seguito il grafico riguardante la performance derivante dalle qualifiche tenutesi sulle stradine del Principato).
Tornando alle prestazioni viste ieri in Ungheria, è chiaro a tutti che probabilmente, se la qualifica si fosse svolta tutta nelle condizioni meteorologiche avute in Q2, avremmo avuto una McLaren estremamente forte che avrebbe lasciato ai rivali solamente le briciole. Se diamo uno sguardo al grafico stilato in base ai migliori tempi visti nelle tre sessioni, la situazione appare alquanto drammatica. Tolte forse solo Aston Martin e Mercedes in lotta per affermarsi seconda forza, e la battaglia nelle retrovie, le altre squadre presenti in top ten sono abbastanza staccate l’una dalle altre.
In Q3 poi cambia vento e come vi abbiamo riportato le temperature della pista si abbassano fino ai 37°C. Tutte le squadre soffrono il calo termico e la nuova direzionalità vento. I piloti non riescono a migliorare il tempo fatto in Q2, nessuno tranne Leclerc, che migliora quanto basta per scattare in pole position. Pensate che con il tempo fatto in Q2: 1’15’’455, Charles sarebbe scattato quarto alle spalle di Russell.
Il giro di Leclerc è stata una vera e propria magia e la nuova sospensione lo ha messo sicuramente in una posizione migliore rispetto a Monaco. Alle 15:00 il giro di formazione del GP d’Ungheria. La Ferrari scatta dalla pole.
Foto: Ferrari
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