Diciamo la verità, la coppia di piloti Williams è forse quella che più lascia perplessi.
La Williams è una scuderia che in qualche modo ha scritto la storia di questo sport, ha visto grandi progettisti e grandi piloti alternarsi e vincere Mondiali su Mondiali. Poi la crisi tecnica e finanziaria ha cambiato tutto ed oggi di quella Williams rimane solo il celebre nome. Sono stati infatti gli ingenti investimenti del miliardario canadese Latifi a “salvare” la scuderia, ma ad un prezzo molto salato. La scuderia che fino al 2020 era in qualche modo ancora gestita in modo familiare da Frank Williams e dalla figlia Claire, dopo la cessione alla Dorilton Capital cambia tutto il direttivo e pone fine ad una storia durata 43 anni.
Nella “nuova” Williams trova spazio il giovane Nicholas Latifi, pilota pagante e figlio di uno dei principali investitori. La carriera di Latifi non è costellata di trionfi. Passa dai kart alla Formula 3 alla Formula 2, vincendo solo qualche gara senza mai riuscire ad essere incoronato campione di categoria. L’approccio in F1 arriva come collaudatore per Renault nel 2016, poi terzo pilota Force India ed infine come terzo pilota Williams, negli ultimi due casi portando con se una importante valigia di sponsor per ridare ossigeno alle due scuderie in grande difficoltà.
Diventa pilota titolare Williams nel 2020 quando di fatto il padre gli compra il sedile nella scuderia di cui è uno dei principali finanziatori. Come compagno ha il giovane inglese George Russell sponsorizzato da Mercedes in virtù degli accordi per la fornitura del motore, e vero e proprio pupillo di Wolff.
Il primo anno è davvero molto difficile per Nicholas, e non solo a causa di una macchina non performante. Il tabellino a fine stagione mostra un impietoso 17 a 0 in favore di Russell per i piazzamenti in qualifica, Nicholas non registra nemmeno un punto e raccoglie non poche critiche.
Nel 2021 le cose migliorano un po’, la Williams appare più competitiva ma ancora una volta il confronto con Russell non è esaltante, con un passivo di 20 a 2 in qualifica e solo 7 punti contro i 16 del compagno a fine stagione.
Nell’ultima gara della stagione, nello scontro finale tra Hamilton e Verstappen, sarà proprio Latifi ad essere involontariamente l’ago della bilancia, quando a pochi giri dalla bandiera a scacchi perde il controllo della sua Williams rovinando contro le barriere e causando l’ingresso in pista della Safety Car che come sappiamo ha cambiato la storia del Mondiale 2021. A causa di quell’episodio Nicholas è stato oggetto di pesanti insulti e minacce di morte sui social, dai quali è stato prima costretto ad allontanarsi per poi replicare con fermezza denunciando l’accaduto e raccogliendo ovviamente la solidarietà non solo dei colleghi ma anche di tutti i media, inclusi ovviamente noi di Formula1.it
Il 2022 sarà importante per confermare la crescita che sembra averlo contraddistinto, anche perché nella stagione che ormai è alle porte avrà un nuovo compagno, Alex Albon che ritorna in F1 anche lui con tanto da dimostrare.
Cresciuto nel vivaio dei giovani piloti Red Bull, anche Albon passa attraverso le serie minori senza mai conquistare un Titolo.
Nel 2019 arriva l’esordio in Formula 1 con la Toro Rosso, scuderia satellite di Red Bull che ha più di un interesse a promuovere il pilota thailandese, usato come porta d’ingresso di un mercato per lei molto importante.
Le prime gare sono anche molto positive per il giovane esordiente Albon tanto che, grazie anche alla crisi di Gasly in Red Bull, viene promosso in prima squadra a stagione in corso sostituendo il francese a partire dal GP del Belgio. La stagione si conclude bene, Albon conquista punti regolarmente ed anche se a parità di macchina non tiene il passo di Verstappen, la curva di crescita sembra essere importante e viene quindi confermato in Red Bull per la stagione successiva.
Il 2020, anno sconvolto dalla pandemia, non è però favorevole ad Albon. Schiacciato dal confronto con un Max Verstappen sempre più concentrato nella sua ascesa verso la lotta per il Titolo Mondiale, Alex va in crisi psicologica, alterna buone prestazioni ad altre pessime ed alla fine chiude la stagione con il settimo posto in classifica e 105 punti, meno della metà del compagno di squadra.
Red Bull è quindi quasi costretta a cercare un sostituto per Alex e nel 2021 il pilota thailandese non trova spazio per correre in F1. Ma Red Bull non interrompe il suo supporto al giovane pilota e lo sceglie per la sua stagione d’esordio in DTM oltre che come terzo pilota in F1.
Alla fine della scorsa stagione, con accordi economici e “politici”, Red Bull libera Albon e gli permette il trasferimento in Williams, rimanendo però uno dei main sponsor del pilota thailandese tanto che nel 2022 Alex correrà in Williams con lo sponsor Red Bull ben in vista sul casco, indice di una fiducia più commerciale che tecnica.
Anche per Albon questo ritorno è quindi un importante test delle sue qualità come pilota, anche perché il grande reset regolamentare potrebbe aver ridato nuova vita ad una Williams che pare aver centrato il progetto dal punto di vista aerodinamico.
Alex e Nicholas avranno quindi tanto da dimostrare ma avranno comunque le spalle coperte dall’importante bagaglio di sponsor che portano con loro. Vedremo.
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