17/03/2002 Tempo di lettura: 4 minuti
Il dominio della Ferrari è stato spezzato da una dirompente e ben organizzata Williams, che è riuscita ad ottenere una vittoria estremamente importante. Quarta in carriera per Ralf Schumacher, ormai in grado di vincere con autonomia, capacità e tecniche proprie. C’è da dire che il suo singolo pit lo ha molto aiutato nell’impresa, ma per il resto, la Williams ha saputo sfruttare bene e con intelligenza la circostanza creatasi. Alla partenza il solito incidente di turno ha generato evidenti difficoltà: Montoya e Michael Schumacher si sono presi a sportellate; il tedesco ha decisamente e duramente tagliato la traiettoria del colombiano, in partenza, e quello che è accaduto lo sappiamo quasi tutti. Alla prima svolta, che è una esse, Michael era primo, con Juan Pablo dietro. Erano molto vicini. Juan Pablo ha cercato di raggiungere e superare il tedesco in curva, ed, essendo allineati entrambi, il contatto, seppur piccolo ed evitabile nella maniera più assoluta, si è avuto. Le conseguenze sono state due: una per il campione del mondo, ovvero ala anteriore distrutta, con immediato rientro ai box per la dovuta sostituzione e per montare gomme del tutto nuove. Per il pilota della scuderia di Grove, invece, è stata applicata la nuova penalità, ovvero il Drive Trough: ne avevamo già parlato: significa che un pilota deve compiere un'entrata ai box (quindi un rallentamento ed una perdita di tempo) senza fermarsi, ma soltanto attraversando la pit-lane (ovviamente con il rispetto dei limiti di velocità). Da questo il nome della sanzione, che, letteralmente, significa “Guida attraverso” (la pit-lane). Ma andiamo ad analizzare le posizioni finali. Vittoria, come si era già detto, per Ralf Schumacher, e, subito dopo, il compagno di squadra. Doppietta Williams molto bella. Michael Schumacher è giunto terzo, con un colpo di fortuna enorme: Button, che era in questa posizione, seguito dal ferrarista, il quale era a distanza di molti secondi, ha avuto problemi tecnici, dovendo rallentare, e cedendo, in tal modo, il terzo posto finale al pilota tedesco! Il tutto all’ultimo giro, pochi chilometri prima della bandiera a scacchi. Quinto Heidfeld, seguito dal compagno, Massa. Ottima prestazione delle due Sauber, entrambe a punti. Settimo McNish, seguito da Villeneuve, ancora nei guai; poi troviamo Sato, De La Rosa (la Jaguar è in crisi, e si prospetta sempre più ovvia l’entrata in scena della R2), Frentzen, Salo. Andiamo ai ritirati: Fisichella è stato tamponato dal compagno di squadra; Barrichello aveva tenuto la leadership del gran premio quasi fino alla metà; poi è scivolato in seconda posizione, e, successivamente, ha terminato con un ritiro, a causa del motore (bancata di sinistra) che ha ceduto. Webber non ha potuto tenere ancora alta la testa della Minardi di Stoddard, mentre, tra gli altri ritiri, abbiamo: Irvine, Yoong, Raikkonen, Bernoldi, Coulthard (le McLaren non hanno affidabilità e sono in piena crisi), Panis e Trulli. Tornando alle prime posizioni, i complimenti vanno fatti soprattutto a Jenson Button, che ha comunque tenuto testa alla Williams di Montoya per un pezzo. L’inglese ha dimostrato quanto valga come pilota, e quanto sia migliorata la condizione della Renault. Prossimo appuntamento, il Brasile, dove ci saranno temperature pressoché uguali a quelle viste qui (32° l’aria, 36° l’asfalto del circuito). A quanto pare, dalle prime due gare, si può dedurre che la lotta, con molte probabilità, sarà tra le Rosse ed il team di Grove.

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