Alonso: Noi piloti non sappiamo cosa sia una vita normale
24/01/2022 07:30:45 Tempo di lettura: 3 minuti

Fernando Alonso ha ammesso che la F1 ha preteso un prezzo che non si aspettava nella sua vita di tutti i giorni, e allo stesso tempo sostiene che non ha mai saputo cosa significa avere una "vita normale".

Lo spagnolo ha esordito in F1 nel 2001, e la prossima stagione sarà la sua 19esima, la seconda da quando è ritornato in F1 con la Alpine nel 2021. 

Alonso è consapevole che il suo lavoro ha influenzato le sue relazioni personali e altri aspetti della sua vita lontano dalle corse, ed in particolare questo è quello che ha dichiarato al podcast Beyond The Grid: "Non sono in grado di dire esattamente cosa ho perso. Di sicuro, se sei nel paddock a 19 anni, e ora ne ho 40, credo di aver perso alcune cose nella vita, e ovviamente sei lontano dalla tua famiglia per la maggior parte della tua vita, e sei lontano dagli amici e forse ne perdi qualcuno."

Alonso sa che lui e altri nella sua posizione sono disposti a fare sacrifici quando perseguono il sogno di correre in Formula 1.

"Quando entri qui in F1, stai solo vivendo un sogno che hai iniziato quando eri un pilota di go-kart, e punti a diventare un pilota di Formula 1. Poi arrivi qui, e sei pronto a sacrificare qualsiasi cosa venga con quel sogno. Ma, poiché non abbiamo avuto una vita normale, perché anche a 10 anni o 12 anni abbiamo corso a livello internazionale nei go-kart, ecc, non sappiamo esattamente cosa significa avere una vita normale. 
 

La pausa dalla Formula 1

Alonso crede che neanche i suoi due anni lontano dalla Formula 1 nel 2019 e 2020 gli abbiano permesso di avere una vita più "normale", dato che era preoccupato di competere in altre categorie.

"Vi dico che quei due anni sono stati così intensi. Cambiavo macchina ogni fine settimana. Guidavo per la Toyota nel Campionato del Mondo Endurance, ma la settimana successiva ero a Doha con la macchina della Dakar, a fare surf sulle dune, a imparare a guidare sotto il sole. E poi la settimana successiva, ero a Indianapolis con le corse ovali, e questi sono stati due anni molto, molto intensi di cambio di auto e con sempre un volante nelle mie mani. Quindi, ancora una volta, non ho avuto una vita normale, chiamiamola così".

Articolo originale su racingnews365.com


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