Hill: «Verstappen può vincere otto titoli. Tra lui e Leclerc a parità di macchina...»

Damon Hill, ospite al podcast F1 Nation, spende solo parole buone per la performance di Max Verstappen e sottolinea il suo particolare talento: è spietato, e non vuole solo vincere, ma anche distruggere il suo avversario. Per questo talento, ritenuto unico nel circus, l'ex campione prevede una carriera florida per il giovane olandese.

"Quando guardo Max non vedo alcuna debolezza. Penso che sia forte ovunque", ha commentato il pilota inglese. "È veloce nel giro secco ed è strabiliante sia nel gestire le gomme che nel leggere la gara. Questo anno è ancora più calmo dei precedenti, e credo che diventerà ancora più bravo. Penso stia mostrando sempre più maturità e senso della misura nell'applicare i suoi talenti. Sa quando dare il massimo e quando no. Spinge quando gli serve, non avrebbe senso farlo in continuazione. Ha sempre qualcosa nel piede se dovesse aver bisogno. Per lui non esiste il limite, potrebbe conquistare otto titoli mondiali". 

Il paragone con gli altri piloti

Damon Hill non si tira indietro nel rispondere alla domanda che in molti si sono posti: è più veloce Verstappen o Leclerc? Di fronte a questo, l'inglese tentenna un attimo, affermando che: "Non sono sicuro che Verstappen sia il pilota più veloce della griglia. È certamente nella top tre, ma a parità di macchina, chi vincerebbe tra lui o Leclerc? Non lo so. In gara, invece, non c'è nessuno meglio di lui. È un metronomo, giro dopo giro fa sempre gli stessi tempi".

Riguardo invece a un paragone con i più grandi, l'ex pilota ha una proposta nuova: niente Schumacher o Senna, per lui Verstappen è simile a un noto campione in griglia. "Più guardo Max, più mi ricorda Fernando Alonso. Non mi sorprende che loro si facciano spesso i complimenti in conferenza stampa: vedono un pezzo di loro stessi nell'altro. Sì, Max mi ricorda l'Alonso del 2005/2006", ha detto Hill.

Foto di copertina: twitter

Foto di corpo: twitter

Leggi anche: Alonso: «Pensavo di correre solo sette o otto anni, poi ho vinto i due campionati»