Red Bull accusa la McLaren: sotto investigazione l'impianto frenante della MCL38

La McLaren da un paio di Gran Premi è diventata l'Anti Red Bull, tanto che adesso il team austriaco è passato al contrattacco accusando la squadra inglese di essere irregolare in un'area specifica della monoposto. Di seguito vi riportiamo tutti i dettagli.

La tesi della Red Bull

Nei mesi scorsi, la Red Bull aveva già presentato un primo ricorso alla FIA a causa dell'ala anteriore "flessibile" della MCL38. La specifica, utilizzata inizialmente dal team di Andrea Stella, e poi copiata anche da Mercedes e Ferrari, permette all'ultimo flap, oltre una certa velocità, di "cedere" andando così a generare più carico e velocità, per poi tornare normale una volta che si decelera. 

Dopo un'attenta analisi del caso la Federazione ha però deciso di non intervenire perché secondo loro tutto era conforme al regolamento. Adesso il team di Milton Keynes è però tornato a puntare il dito verso la McLaren accusandoli di aver fatto dei "fori" sulle cover delle pinze dei freni anteriori e posteriori così da dissipare meglio il calore generato. 

Stando a quanto riportato da AMuS, il team di Christian Horner sospetta che i suoi rivali abbiano creato un secondo canale di raffreddamento non consentito, così da tenere sotto controllo le alte temperature che si generano durante un Gran Premio. 

Dopo che la Federazione Internazionale ha analizzato anche questo caso, la scuderia britannica ha tappato questi fori con il nastro adesivo sia in Austria che in Gran Bretagna, così facendo ha però perso un po' di competitività, e questo dunque ha avvalorato ancora di più la tesi di Christian Horner e dei suoi uomini. Vedremo questo weekend se il trend continuerà o si è trattato solo di un caso fortuito.

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