Perché Lewis ha già vinto

Non sono cose che stupiscono; sono cose che colpiscono: fa tutta la differenza del mondo e non ci sarebbe nemmeno bisogno di spiegarla. Tuttavia, quello che sta accadendo in casa Ferrari merita un'attenzione particolareggiata, perché attorno al nome di Hamilton ruota una comunicazione via via più generalista, con l'avvicinarsi del Mondiale, quindi proprio per questo è bene procedere in senso contrario, ovvero tornando a considerare tutti i particolari che ci fanno dire che Lewis sin dalla sua prima visita a Maranello ha saputo far breccia nel cuore del popolo ferrarista, oltre ad aver attizzato le sue ambizioni, com'era ovvio.

Hanno provato a fare le pulci a ogni sua mossa, partendo dal capotto che secondo la stampa britannica era "da padrino" e qualche haters italiano è riuscito a compiere persino il miracolo di andare appresso ai tabloid. Hanno poi scatenato lo sfogatoio degli sfigati insultandolo per un'uscita di pista con la SF - 23, come se non avessero mai visto un pilota compiere un errore nel prendere le misure a una monoposto mai provata in precedenza. Non paghi di ciò, mentre nel frattempo il merchandising della Ferrari per merito di Lewis è decollato, più come un razzo che come un aereo, dati alla mano, hanno cominciato a dire che Hamilton farà come gli pare e piace a Maranello, che sarà una sorta di "turista" dell'abitacolo ferrarista senza avvertire senso di appartenenza o interessarsi davvero del mondo Ferrari dall'interno. Per tutta risposta, il sette volte Campione del Mondo si è presentato davanti ai dipendenti del Cavallino, radunati per l'incontro che precede la presentazione della monoposto tra 18 e 19 febbraio, esibendo un italiano insospettabile, con tanto di stupita reazione di Vasseur e Leclerc.

Insomma, mentre aspettiamo la macchina e il via della stagione, un po' di gente avrà capito che stare zitti, ogni tanto, mette al riparo dalle brutte figure?

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