Il GP del Qatar è ormai alle porte e, date le caratteristiche della pista e la nuova regola della doppia sosta obbligatoria per tutti i team, non sarà una sfida affatto semplice. Per questo, per tutti i team della griglia, la gestione della gara e della strategia da ottimale saranno gli elementi cruciali per fare la differenza e portare a casa un buon risultato. Per capire al meglio quanto questo aspetto sarà curicale, negli scorsi giorni ha parlato Cameron Roberts, ingegnere inglese della race strategy operations della Ferrari, di cui è parte dal 2020 dopo essere passato dalla F1 Engineering Academy non appena era uscito dall’università. Una permanenza di quasi sei anni, che lo ha visto far parte del reparto di Mathematical Modelling (ora AI Modelling) della Scuderia.
Il britannico, nel suo intervento riportato da "Motorsport.com", ha spiegato quali saranno le difficoltà del GP del Qatar in cui, come detto, la Pirelli in accordo con la FIA ha deciso che ciascun set di gomme non potrà percorrere più di 25 giri nel corso di tutto il weekend, portando quindi i team ad effettuare due soste obbligatorie nell'interno GP, con inevitabili conseguenze sulle tattiche di gara. “Il limite di 25 giri per ogni set di gomme - ha ammesso lo stragega- significa che i piloti dovranno effettuare almeno due pit stop. Era successo qualcosa di simile nel 2023, quando il limite imposto era di 18 giri e quindi la gara richiedeva almeno tre stop. I team hanno davanti a loro diversi scenari. Da un lato fermarsi presto e mantenere la track position, dall’altro allungare gli stint sperando nell’ingresso della Safety Car".
Insomma, diversi scenari tra cui scegliere e diversi approcci da adottare, che tutti i team dovranno valutare per massimizzare il risultato, dove i soprassi saranno difficili e la partita si giocherà fuori dal tracciato. "La seconda possibilità è senz’altro la scelta più rischiosa -sostengono i tecnici del Cavallino- ma permette potenzialmente di guadagnare diverse posizioni. Con stint più brevi, invece, i piloti hanno la libertà di spingere di più senza doversi preoccupare di fare management, ma di contro questa scelta restringe le opzioni a disposizione degli strateghi e rende ancora più importante fare una buona qualifica perché in Qatar sorpassare non è facile. Abbiamo già visto gestione degli pneumatici in Qatar, ma Losail non è Monaco, e non mi aspetto di vedere piloti che aiutano i compagni di squadra aprendo la finestra per il loro pit stop in pista, di fatto rallentando la gara. Potremmo vedere qualcosa di simile a quanto visto in Qatar 2023, cioè piloti che spingono di più senza dover gestire gli pneumatici, poiché devono completare stinti più brevi. Dovremmo avere un primo assaggio di questo già nella Sprint, dove i piloti probabilmente spingeranno al massimo per tutti i 19 giri”.
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