Ricciardo: Nessuna invidia per Verstappen dopo la sua vittoria nel 2021

Daniel Ricciardo non guarda con invidia al team Red Bull, dopo aver scelto più di tre anni fa di allontanarsi dal team che lo ha portato in Formula 1. L'australiano, figura di lunga data nel programma piloti Red Bull, ha debuttato con il team HRT nel 2011, un accordo negoziato tra l'ormai defunto team spagnolo e la Red Bull. Passato alla Toro Rosso nel 2012, Ricciardo è passato alla Red Bull nel 2014. L'australiano è diventato uno dei protagonisti della F1 nelle cinque stagioni successive, vincendo sette gare per il team austriaco. Ma con Max Verstappen alla Red Bull, nel 2019 Ricciardo ha deciso di partire per la Renault. Dopo due anni con la scuderia francese, è passato alla McLaren nel 2021. Nonostante la vittoria a Monza, l'anno è stato tumultuoso poiché Ricciardo ha lottato per tenere il passo con il giovane compagno di squadra Lando Norris.

Ricciardo non prova invidia per Verstappen e Red Bull

Con Verstappen che ha conquistato il campionato piloti e la Red Bull che ha portato la lotta con la Mercedes all'ultima gara per il campionato costruttori, a Ricciardo è stato chiesto se avesse dei rimpianti per aver lasciato la sua vecchia squadra. "Onestamente, no", ha detto ai media, in occasione del lancio della nuova McLaren MCL36. "Red Bull ha davvero reso possibile tutto questo. Sono stato lì per cinque anni e mi sentivo come se avessi raggiunto un punto in cui avevo bisogno di qualcosa di nuovo".

Ricciardo sulla lotta per il titolo

Con la Red Bull che è tornata in lotta in testa alla F1 nella terza stagione dopo la partenza di Ricciardo, non è sicuro se sarebbe riuscito a fare il passo avanti necessario in concomitanza con il miglioramento della macchina. "Nel 2021 hanno vinto il titolo piloti, ma se fossi rimasto non sono sicuro che sarei stato vicino a lottare per il titolo. Avevo bisogno di un piccolo cambiamento e, di sicuro, ci sono state alcune difficoltà", ha ammesso. "Ma onestamente, non rimpiango le scelte che ho fatto in quel momento. Fa tutto parte dello sport e ovviamente imparare di più su te stesso e crescere, non ho avuto rimpianti quando ho visto Max vincere il titolo l'anno scorso. Semmai, sono stato felice che sono tornati al top. Quindi, se non posso essere io il vincitore, allora meglio che lo siano loro".