19/12/2003 Tempo di lettura: 2 minuti
Il celebre Patto della Concordia tra la Fia ed i team di Formula 1 sembra aver trovato un ottimo prosieguo nel corso di molti anni a venire: c’era, fino a pochissimo tempo fa, la possibilità concreta che i principali costruttori, specie quelli europei (Fiat, Bmw, Mercedes, Renault, Toyota, ecc.), creassero un campionato alternativo, in risposta alle condizioni ormai divenute poco favorevoli nell’ambito del campionato attuale, cioè quello Fia. Ebbene, quest’eventualità è scongiurata, almeno per il momento: verrà presto firmato un prolungamento del Patto della Concordia, in cui Ecclestone manterrà comunque la sua posizione sulla Formula One Administration (Foa); le banche, che sono azioniste di maggioranza della Slec (altra società di gestione della F1, che prende il nome dalle iniziali di Slavica Ecclestone, moglie di Bernie) manterranno anch’esse il loro “potere”, mentre tre personaggi in rappresentanza dei costruttori potranno partecipare alla gestione della stessa Slec. Infine, punto alquanto interessante, le squadre vedranno finalmente entrate economiche decisamente maggiori rispetto al passato. Nella precedente situazione, le case costruttrici ricevevano una piccola fetta della “torta” di guadagni derivanti dal mondo della F1. E’ giusto che le case, grazie alle quali ha vita il campionato del mondo, ricevano ottimi introiti, dopo i forti investimenti effettuati in tale settore. Si è operato proprio per garantire il bene della F1 ed un felice proseguimento, negli anni a venire, del campionato. Di certo, Ecclestone può dirsi più che soddisfatto.