Vettel: «La Formula 1 è pronta ad accogliere un pilota gay»

Sebastian Vettel è sempre stato una persona molto attenta alle tematiche ambientali, ma anche a quelle legate all'inclusione e al sostegno della diversità. Nel cosiddetto mese dell'orgoglio, quello dedicato alla lotta per i diritti LGBTQ, il tedesco ha voluto ancora una volta esprimere il suo parere a riguardo, soffermandosi sul rapporto tra la Formula 1 e i piloti gay.

Secondo il quattro volte campione del mondo, il Circus sarebbe pronto ad i propri orizzonti, lasciando da parte anni e anni di assurdi pregiudizi. Di seguito le sue considerazioni.

Le parole di Vettel

"Forse non sarebbe stato così in passato, ma ora penso che un pilota gay di Formula 1 sarebbe il benvenuto, e giustamente", ha detto Vettel in un'intervista alla rivista LGBTQ Attitude. "Sento che un pilota gay aiuterebbe ad accelerare l'eliminazione dei pregiudizi e a spingere il nostro sport in una direzione migliore. Quindi penso e spero che il nostro sport sia pronto per accoglierne uno", ha aggiunto il tedesco.

Poi ha continuato: "La situazione sta migliorando, ora si vedono ingegneri e meccanici che si sentono in grado di essere più aperti. Ma c'è ancora molto che possiamo fare per migliorare la diversità e l'inclusività nel motorsport, non solo in termini di sessualità, ma anche sostenendo e incoraggiando le donne, le persone di colore, le persone con disabilità e così via. La Formula Uno ha avviato un movimento chiamato 'We Race As One', il che è positivo, ma dobbiamo fare uno sforzo concertato per assicurarci che ottenga effettivamente un cambiamento positivo; quindi agiamo di conseguenza piuttosto che parlarne".

Il pilota dell'Aston Martin, inoltre, ha paragonato la situazione al calcio e la vecchia immagine di un giocatore o pilota come 'eroe' che dovrebbe soddisfare una certa serie di criteri:

"I criteri di valutazione sono semplicemente sbagliati. In che modo questi stereotipi sono legati alla performance? Chi deve decidere? Ci vuole un enorme coraggio per mostrare il tuo vero "io" piuttosto che nasconderti dietro una facciata basata su ciò che le persone si aspettano", ha concluso.

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