Michael Schumacher è ancora lì, il primo di tutti, il migliore, il più performante, con una Ferrari altrettanto forte alle sue spalle, in grado di battere ancora i (pochi) record rimasti non infranti. Solo Nigel Mansell, nel 1992, era riuscito nell'impresa di vincere le prime cinque gare del Mondiale. Adesso anche lui, il Fenomeno di Kerpen, ha voluto mettere la firma su un capolavoro di gara, che ci ricorda molto l'altro appuntamento, quello di Imola per il Gran Premio di San Marino. Schumacher era in pole, certo, ma la Renault di Trulli è riuscita a bruciare lui e gli altri due (Montoya e Sato) che gli stavano davanti, portandosi in prima posizione. Dopo una decina o poco più di giri, è giunto il pit stop, prima per la scuderia francese, successivamente per i ferraristi. Come sulle rive del Santerno, in Emilia, a Michael sono bastati pochi chilometri di forcing per guadagnare quel secondo che ha fatto la differenza e gli ha dunque permesso di uscire dalla pit lane prima che sopraggiungesse Alonso. E' stata lì la chiave della gara, perchè dopo quel momento il campione in carica ha spinto ed ha macinato come sempre giri veloci su giri veloci. A gara inoltrata, rivelerà più tardi il tedesco nella conferenza stampa ufficiale della FIA, c'è stato un problema probabilmente agli scarichi della sua monoposto, tanto da temere un ritiro che poi non è giunto. Gli avversari più accreditati? La Renault e la Bar, praticamente. In seconda posizione si è classificato Barrichello, consentendo alla squadra di realizzare la terza doppietta stagionale in sole cinque gare! Trulli si è classificato terzo, conducendo una bella lotta a fine gara con Alonso, il compagno di squadra ed idolo locale, giunto alle sue spalle. Quinto Sato, davvero sorprendente con una BAR sempre più forte e sicura. Sesto posto per Ralf Schumacher, seguito da Fisichella, finalmente a punti, e Button. Per l'inglese, stavolta, c'è stata una gara un po' più difficile, con una prestazione decisamente inferiore a quella vista ad Imola. Nono Massa, per un soffio non giunto a punti, seguito da: Coulthard, Raikkonen, Webber e Da Matta. Le McLaren, pur essendo il team vicino alla presentazione del nuovo complesso Paragon (cui prenderà parte anche la Regina Elisabetta!), sono state doppiate: un calo così drastico a livello prestazionale fa molto male, ed auguriamo al team anglo-tedesco di riprendersi presto per tornare alla competitività. Tra i ritiri spicca quello di Montoya, la cui Williams non aveva accusato grossi problemi di affidabilità finora. Il colombiano ne esce con una sorta di serenità, forse per via del fatto che l'anno prossimo sarà in McLaren, e ciò, come ben sappiamo, si è saputo con certezza "contrattuale" già dalla fine dello scorso anno. Le Minardi e le Jordan si sono ritirate al completo; dispiace, da italiani, vedere i nostri connazionali Bruni e Pantano, esordienti in F1, alle prese con queste difficoltà evidenti. Ritiro anche per Klien (Jaguar) a causa della pompa della benzina e per Panis. Mondiale Piloti: Michael è a punteggio pieno, ovvero 50 punti, seguito da Barrichello con 32, Button con 24, Alonso e Trulli con 21 e Montoya fermo a quota 18. Nel Costruttori la Ferrari è ancora saldamente al comando: 82 punti per il team italiano, seguito dalla Renault con 42, dalla BAR con 32 e dalla Williams con 30. La McLaren è ferma a quota 5. Prossimo appuntamento (tra due settimane) nella spettacolare Montecarlo, con tanto di box rinnovati e adeguati alle esigenze della moderna F1.